Pubblicato il 08/02/2022, 15:04 | Scritto da La Redazione
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Marco Bassetti: Il metaverso è una grande opportunità

Marco Bassetti: Il metaverso è una grande opportunità
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: l’amministratore delegato di Banijay racconta al “The Telegraph” la sua fascinazione per la realtà aumentata e delle possibilità commerciali che ci sono dietro.

Un maestro in erba del metaverso

The Telegraph, pagina 8, di Ben Woods.

Come imperatore della più grande compagnia di produzione televisiva del mondo, ci si potrebbe aspettare che Marco Bassetti abbia una grande passione per i finali avvincenti. Invece, l’amministratore delegato del gruppo Banijay, responsabile di Peaky Blinders e MasterChef oltre a una serie di altri grandi successi, fa una confessione sorprendente. «Non ho mai il tempo di vedere la fine di una serie Tv», dice, in una call mattutina via Zoom dal quartier generale dell’azienda a Parigi. «Ma continuo a direi ai miei collaboratori di fare uno show che potrebbe essere prodotto per due stagioni, piuttosto che per una, perché è lì che si trova il valore. Oggi, la cosa più importante in una serie è l’allestimento. È quello che fa la differenza, perché la fine è sempre abbastanza prevedibile».

Bassetti, che si divide tra la capitale francese e la sua nativa Italia, dove sua moglie Stefania Craxi è una politica di Forza Italia, può essere perdonato per essersi allungato un po’ troppo. Banijay ha portato a termine un colossale accordo da 2,2 miliardi di dollari (1,6 miliardi di sterline) con Endemol Shine, il creatore del Grande Fratello, Would I Lie To You? e Grantchester, che è stato siglato al culmine della pandemia di coronavirus. Lo sconvolgimento del Covid è stata una sfida, il caos ha giocato con i piani di produzione in un momento in cui i giganti dello streaming Netflix, Disney+ e una serie di nuove piattaforme pretendono più spettacoli originali, per nutrire abbonati affamati di contenuti.

Il metaverso

Le sfide sarebbero sufficienti a tenere occupato qualsiasi amministratore delegato, ma è un fenomeno tecnologico con le sue radici nella Silicon Valley che lo entusiasma maggiormente. Bassetti crede che i mondi virtuali conosciuti come il metaverso saranno presto utilizzati da milioni di persone per una gran parte della loro vita da svegli. L’idea è sostenuta dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg. Se decolla, il metaverso ha il potenziale per creare una nuova fonte di reddito intorno ad alcuni dei più grandi franchise. «Il metaverso rappresenta un’opportunità per noi di utilizzare ancora di più la nostra proprietà intellettuale», aggiunge.

«Con la realtà aumentata e virtuale, possiamo creare uno spazio dove i nostri spettatori possano avere una nuova esperienza con la nostra proprietà intellettuale – ed è fantastico perché non è in concorrenza con i nostri clienti tradizionali. Come il valore dell’IP e la distribuzione si adattano insieme, l’equilibrio tra questi due è interessante». La prospettiva dei fan di Peaky Blinders di entrare in un mondo simulato ricostruito dai set della serie Tv è un concetto lontano dall’industria mediatica italiana che ha accolto Bassetti negli anni ’70. Figlio di genitori impiegati in un’azienda aerospaziale, ha iniziato a flirtare con una carriera televisiva quando gli fu offerta la possibilità di lavorare per una tv privata, mentre era ancora all’università. Lavorava di mattina e studiava di sera: una mossa che tenne segreta ai suoi genitori mentre viveva con loro sul Lago Maggiore. Fu solo quando si scoprì che era «uno degli studenti più ricchi» iniziò a destare sospetti. «Se avessi detto ai miei genitori che lavoravo in una Tv privata, mi avrebbero detto “vattene da casa nostra”, perché era una cosa un po’ scandalosa in quel periodo. Ma avevo tutti quei soldi e mi chiedevano: “Da dove vengono? Sei uno spacciatore?”. Allora ho dovuto confessare che stavo lavorando».
(Continua su The Telegraph)

 

(Nella foto Marco Bassetti)