Pubblicato il 31/01/2022, 18:33 | Scritto da La Redazione

La Cassazione: “Amici di Maria De Filippi” non ha copiato “Scuola di spettacolo”

La Cassazione: “Amici di Maria De Filippi” non ha copiato “Scuola di spettacolo”
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: dopo vent’anni di battaglia legale la Corte ha sentenziato che non c’è stato plagio da parte del programma di Canale5.

Format tv senza tutela se l’idea non è definita e strutturata

Il Sole 24 Ore, pagina 20, di Gianluca De Cristoforo e Miriam Loro Piana.

Per essere tutelato come opera dell’ingegno e protetto da ogni “copiatura”, il format televisivo non deve essere solo nuovo e originale, ma avere anche una struttura programmatica dotata di «un grado minimo di elaborazione creativa». Deve cioè individuare, anche in modo sommario, l’ambientazione nel tempo e nello spazio, i personaggi principali, il loro carattere e il filo conduttore della narrazione.

Con questa motivazione la Cassazione (ordinanza n.37353 del 29 novembre 2021) ha chiuso una disputa durata quasi vent’anni e respinto l’accusa secondo la quale il programma televisivo Saranno famosi (poi denominato Amici di Maria De Filippi) avrebbe ripreso in maniera pedissequa un precedente format ideato nel 1995 ed oggetto di due successive rielaborazioni – di cui l’ultima (quella che sarebbe stata plagiata), nel 2001. Peri ricorrenti (società di produzione e legale rappresentante), Amici di Maria De Filippi sarebbe stato caratterizzato da ambientazione, dinamiche e modalità di trasmissione analoghe a quelle del loro format. La differenza tra reality e talent come chiarito dalla decisione della Corte d’Appello di Roma citata dalla Corte di Cassazione, i due format presentano differenze determinanti, tali da renderli due prodotti televisivi diversi: l’uno, un reality show e l’altro, un talent show. Il format che sarebbe stato copiato era focalizzato sull’indagine dell’aspetto umano e relazionale tra i partecipanti al programma. Amici di Maria De Filippi, invece, si concentrava sulla narrazione della crescita e della competizione tra nuovi talenti, messi a confronto. Differenze strutturali che hanno prevalso su alcuni elementi similari, ritenuti relativi a «particolari non salienti perché secondari o già noti o che costituiscono semplici idee diversamente espresse» (ad esempio, la modalità di trasmissione in forma di striscia quotidiana del programma, che era già stata sperimentata dal 2000 per il Grande Fratello). Di conseguenza, la Corte ha rigettato il ricorso, confermando l’infondatezza delle domande di risarcimento dei danni per plagio e concorrenza sleale.

Come tutelare i format

I requisiti di tutela del format La Corte ha, in ogni caso, confermato che il format che sarebbe stato copiato non aveva comunque la concretezza espressiva necessaria per essere tutelato come opera d’ingegno. Un format non necessita di essere concretamente realizzato per essere tutelato. Tuttavia, la sua scrittura deve contenere una specificazione sufficientemente dettagliata degli elementi formali in cui si esprime l’idea di base, quali ad esempio gli elementi scenografici salienti e la caratterizzazione dei protagonisti.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nella foto Amici di Maria De Filippi)