Pubblicato il 24/05/2021, 19:05 | Scritto da Carlo G. Lanzi
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È iniziata la corsa al nuovo oro televisivo, secondo la quarta relazione Auditel

È iniziata la corsa al nuovo oro televisivo, secondo la quarta relazione Auditel
Presentata in Senato la quarta relazione annuale. Il presidente Andrea Imperiali: «Balzo gigantesco degli italiani verso la digitalizzazione. La tv ha oggi più che mai un ruolo centrale nella vita del Paese».

La grande corsa mondiale al “nuovo oro televisivo” trasforma il mercato e le abitudini dei consumatori

Una grande corsa mondiale al “nuovo oro televisivo”, con processi di concentrazione e alleanze trasversali senza precedenti. Uno squilibrio tra globale e locale scatenato dall’irrompere sul mercato dei giganti OTT. E, contestualmente, favorito dalle nuove tecnologie di accesso e dalla crescita esponenziale degli schermi, un grande cambiamento sul fronte dei consumi Tv: nuovi fruitori (Millenials e Generazione Z), nuovi comportamenti di fruizione, nuove abitudini di visione. Con una forte crescita della cosiddetta “TV fuori dal televisore”, ovvero della visione di contenuti televisivi, live e on demand, su smartphone, tablet e personal computer. È questa la sintesi della Quarta relazione al Parlamento che il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ha tenuto al Senato, illustrando l’andamento del mercato televisivo.

La relazione muove lungo tre direttrici

La prima direttrice è nello stesso tempo tecnologica e sociale. Nuove tecnologie di accesso. Crescita esponenziale degli schermi. Nuovi fruitori (Millenials e Generazione Z). Nuovi comportamenti di fruizione. Nuove abitudini di consumo. «Il 2020 – dice Andrea Imperiali – sarà ricordato come l’anno in cui la popolazione italiana, segregata dal Covid 19, ha giocoforza compiuto un gigantesco balzo sul fronte della digitalizzazione. Si è dotata, infatti, di nuovi collegamenti internet e di nuovi device; ha imparato velocemente a governarli; ha avviato una fruizione più consapevole dei contenuti multimediali. E con l’utilizzo di Smart TV, personal computer e smartphone, ha notevolmente incrementato la visione della cosiddetta “Tv fuori dal televisore”, fenomeno inarrestabile e in forte crescita, che Auditel ha potuto intercettare grazie alla rilevazione dei consumi televisivi sui device digitali avviata ormai 20 mesi fa. È il “new normal” digitale delle famiglie italiane. In questo nuovo e intrigante paesaggio, c’è, però, una inquietante zona d’ombra: come ha certificato il Terzo Rapporto Auditel-Censis, 3,5 milioni di famiglie italiane ancora non dispongono di una connessione alla rete; famiglie che rischiano, nel nuovo contesto, di essere totalmente emarginate dalle dinamiche sociali in atto. Una realtà inaccettabile sulla quale è urgente intervenire».

La seconda direttrice riguarda l’affermarsi di un nuovo contesto competitivo. I giganti tecnologici hanno innescato una grande corsa mondiale al “nuovo oro televisivo”, con processi di concentrazione e alleanze trasversali senza precedenti. Uno squilibrio tra globale e locale scatenato dal successo planetario di Netflix. «Concentrazione crescente. Irrompere di soggetti con dimensioni di scala globali e che sfuggono a ogni forma di regolamentazione e controllo. Aumento della pressione competitiva sugli operatori tradizionali. L’insieme di questi fattori, diversi ma convergenti, sta radicalmente ridisegnando l’industria televisiva – dice Andrea Imperiali -. Non è, però, un level playing field. Non stiamo assistendo, cioè, a una normale e normata competizione. Semmai, vediamo consolidarsi, giorno dopo giorno, condizioni di concorrenza asimmetriche e sempre meno eque ed uniformi. Accresciute da uno squilibrio crescente tra la dimensione globale e quella locale degli operatori europei. Non è esagerato dire, perciò, che, se non interverranno correttivi quanto mai urgenti, la cosiddetta democrazia digitale rischia di essere inghiottita da una oligarchia dispotica».

La terza direttrice sottolinea il ruolo rilevante di Istituzioni e Autorità di regolazione. Con il Digital Services Act, il Digital Market Act e il Data Governance Act, l’Unione Europea ha indicato la rotta della regolazione e creato solidi contrafforti a difesa della democrazia digitale. «Le Istituzioni e le Autorità di regolazione hanno un ruolo più che mai fondamentale in questo rivoluzionato contesto – dice Andrea Imperiali -. Soprattutto alla luce della stagione costituente che, negli ultimi mesi, sta caratterizzando le decisioni europee finalizzate a ricondurre le nuove tecnologie – e i fenomeni che ne derivano – all’interno di un sistema normativo condiviso. In tale contesto, Auditel intende proseguire e rafforzare il dialogo sempre più proficuo, e sempre più costante con gli organismi di vigilanza, auspicando che l’urgenza di agire, imposta dall’evoluzione in atto, possa accelerare la decisione politica. Infatti, i broadcaster e gli investitori hanno fatto e stanno facendola loro parte. Le Autorità vigilano e intervengono utilizzando tutti gli strumenti di cui dispongono. Ma senza un intervento profondo – e sempre più urgente – del legislatore, diventerà difficile, se non impossibile, competere sul mercato per chi rispetta le regole. La Tv ha oggi più che mai un ruolo centrale nella vita del Paese. Un ruolo accresciuto dall’allargamento dei suoi confini. Non prenderne atto e non intervenire significa mettere a repentaglio un pezzo fondamentale della nostra vita democratica».

 

(Nella foto Andrea Imperiali)