Pubblicato il 12/03/2021, 11:32 | Scritto da La Redazione

Il Grande Fratello Vip? Si trasferisce in Procura

Il Grande Fratello Vip? Si trasferisce in Procura
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: al via l’indagine sulla fine di Teodosio Losito, ex cantante e poi sceneggiatore dei feuilleton campioni di ascolti con la Ares Produzioni del compagno Alberto Tarallo (“L'onore e il rispetto”, “Viso d'angelo”, “Il sangue e la rosa”, “Il bello delle donne”), trovato morto nella sua casa romana l'8 gennaio del 2019, impiccato a un termosifone. Ieri ascoltata Adua Del Vesco, gieffina che all’anagrafe si chiama Rosalinda Cannavò, ex (finta) di Gabriele Garko.

La «setta» e i misteri. Indagine sul suicidio del produttore di fiction

Corriere della sera, pagina 21, di Giovanna Cavalli e Ilaria Sacchettoni.

La Procura di Roma indaga per istigazione al suicidio sulla morte del produttore Teodosio Losito. Ascoltata l’attrice Adua Del Vesco che al Grande Fratello parlò di una setta per vip dalla quale scappò dopo «il suicidio di Teo. Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato! Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei più qui… che poi io non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo…».

Così mormorava la bruna Adua Del Vesco, attrice ed ex fidanzata (per finta) di Gabriel Garko (prima dell’outing), confidando il suo tormento – tra pause, omissis e grandi alzate di sopracciglio – a Massimiliano Morra, coinquilino e collega di fiction melodrammatiche per Canale5 (nonché altro suo ex, di facciata pure lui, per amor di gossip e rotocalchi), che evocava sibillino la presenza di un perfido e demoniaco «innominabile» a capo di una setta che li teneva soggiogati: «Lui è Lucifero…», sussurrava tenebroso sul divanetto del Grande Fratello Vip, in una notte fonda di fine settembre 2020, mentre gli altri concorrenti dormivano, non però le migliaia di telespettatori del reality di Mediaset ancora ben svegli e ricettivi.

I due spiatissimi «reclusi» alludevano alla tragica morte di Teodosio Losito, ex cantante e poi sceneggiatore dei feuilleton campioni di ascolti che la Ares Produzioni del compagno Alberto Tarallo confezionava senza sosta per Mediaset (un catalogo infinito, il loro: L’onore e il rispetto, Viso d’angelo, Il sangue e la rosa, Il bello delle donne), trovato morto nella sua casa romana l’8 gennaio del 2019, impiccato a un termosifone alto con la sciarpa della mamma stretta al collo. Un caso su cui nessuno indagò, catalogato come un gesto estremo e disperato. Fino a quella notte di confidenze in diretta tv di Adua e Massimiliano.

Adua Del Vesco in Procura

Dopo la denuncia dei parenti di Losito, la Procura di Roma ha invece aperto un’inchiesta. Ipotesi di reato: istigazione al suicidio. Qualcuno dunque potrebbe avere spinto «Teo» Losito a uccidersi. La prima a essere sentita, come persona informata sui fatti, è stata proprio Adua Del Vesco, che nel frattempo però – uscita dalla Casa di Cinecittà, non vincitrice, ma con un fidanzato nuovo al braccio (il timido Andrea Zenga, figlio di Walter, portiere di Inter e Nazionale) – ha ripudiato il nome d’arte per riprendersi quello vero, Rosalinda Cannavò da Messina. Cappotto verde acqua e completo nero, Adua/Rosalinda, ieri si è presentata da sola negli uffici della Procura. «Sono molto tranquilla». Due ore e mezzo nella stanza del pubblico ministero e poi di corsa a riprendere il treno per Milano.

«La verità scavalcherà ogni segnale di omertà», scriveva immaginifica su Instagram durante il tragitto. Ora però il pm Carlo Villani sta cercando di capire se le conversazioni del GF siano state manipolate o tagliate, valutando nuove ipotesi di reato. Subito dopo la puntata delle rivelazioni notturne infatti, scoppiò lo scandalo, prontamente ribattezzato Ares-gate. Facendo due più due, parecchi hanno ipotizzato che il «perfido Lucifero» evocato fosse Alberto Tarallo, ex visagista e parrucchiere, espertissimo di cinema («Un mostro di conoscenza filmica», lo elogiò Enrico Vanzina) diventato produttore della Ares Film – ormai fallita un anno fa – con studi di registrazione in quel di Zagarolo, Castelli Romani, annessi alla villa con mega-piscina, suite con fontane e orto, dove venivano girate le fiction. E nella quale, dando retta alle illazioni da prendere forzatamente con le pinze, la setta avrebbe recluso i suoi adepti, decidendo della loro vita, di come vestirsi e di chi frequentare, allontanandoli dagli affetti più cari.

 

(Nella foto Adua Del Vesco)