Pubblicato il 27/01/2021, 14:04 | Scritto da La Redazione

E chi lo ferma più Tommaso Zorzi?

E chi lo ferma più Tommaso Zorzi?
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: passato dal web alla televisione è il più amato o il più odiato del “Grande Fratello Vip”. Comunque sia, Tommaso Zorzi ha impresso la sua impronta su quest'edizione del “Grande Fratello Vip”.

Il mattatore del reality

Corriere della sera, pagina 40, di Renato Franco.

Il più amato o il più odiato (propenderemmo per la seconda): comunque sia Tommaso Zorzi ha impresso la sua impronta su quest’edizione del Grande Fratello Vip che sta diventando la più lunga detenzione volontaria della storia umana: i concorrenti sono entrati a metà settembre, il vincitore – o meglio il sopravvissuto – uscirà il primo giorno di marzo, cinque mesi e mezzo dopo. A meno che Canale5 non decida di prolungare ulteriormente i giochi, che tanto dentro o fuori sempre di lockdown si tratta. «Volevo ricordarvi che se il mio ego fosse una protesi di Urtis sarei un’ottava». In questa sintesi c’è tutta la verità di Zorzi su Zorzi stesso, uno che rientra nella categoria dei Renzi («ciao come sto»).

Venticinque anni, uno spiccato delirio di onnipresenza, rich kid milanese, Zorzi aveva avuto modo di farsi conoscere attraverso Riccanza, il reality di Mtv che seguiva gesta e vacuità, shopping e aperitivi, carte di credito e case da 15 mila euro al metro quadrato, di un gruppo di giovani milionari. Famiglia molto benestante, padre manager (titolare di due agenzie pubblicitarie), mamma dietologa (titolare di 5 mariti, poco fortunata nelle scelte, ma tenace nel riprovarci), studi prima al Collegio San Carlo di Milano, quindi a Londra, Zorzi si sta costruendo una carriera da influencer (oltre un milione di follower su Instagram): solide basi di superficialità, tanta voglia di mettersi in mostra. Un desiderio di apparire che gli sta riuscendo benissimo nella casa del Gf (3,3 milioni di spettatori, 1996 di share), ripreso 24 ore su 24 dalle telecamere dove è diventato il reality di se stesso.

Amici e nemici

Una via di mezzo tra il molto snob e il carnevalesco, eccessivo, sopra le righe, ironico e pungente, acido e all’occorrenza anche cattivo («invidio la solitudine del neurone di Cecilia Capriotti») Zorzi – giullare della sua stessa corte, sultano del suo ombelico – ha catalizzato l’attenzione di tutti. Gioca pure a fare quello che non ne può più. Minaccia di uscire, ma poi manco per sogno. «Mi si nota di più se rimango o esco?»: la prima che hai detto, perché per lui conta solo apparire.

Gay dichiarato (nel senso che non perde occasione di dirlo, «quando ci sono tacchi e lustrini sono nel mio») ha legato soprattutto con Stefania Orlando (ancora reclusa) e Francesco Oppini (ora uscito), ma riesce ad andare d’accordo più o meno con tutti grazie alla sua verve da paraguru. Immediate e inevitabili invece le scintille con la contessa Patrizia De Blanck, un’altra primadonna (uscita pure lei). Lui l’aveva definita «un personaggio del Gattopardo, la nobile decaduta», che poi è quello che vorrebbe esibire lui, un lignaggio certificato per poter guardare tutti ancor più dall’alto («lo champagne è da mignotte, io preferisco la vodka»).

 

(Nella foto Tommaso Zorzi)