Pubblicato il 05/11/2019, 17:02 | Scritto da Tiziana Leone

Fiorello e Amadeus, ai Soliti Ignoti un assaggio del Sanremo che verrà

Fiorello e Amadeus, ai Soliti Ignoti un assaggio del Sanremo che verrà
Dopo Viva Raiplay, Fiorello e Amadeus hanno costruito quindici minuti di puro spettacolo durante I Soliti Ignoti, offrendo un antipasto della cena sanremese.

Non solo Viva Raiplay!, ma anche e soprattutto I Soliti Ignoti. Fiorello ospite dell’amico Amadeus per un quarto d’ora ha cambiato identità al programma.

D’accordo Viva Raiplay, Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Achille Lauro, Marco Mengoni, Biagio Antonacci, Giorgia e Vincenzo Mollica, il Matteo Renzi della tv e il giovane direttore di Raiplay. Vanno bene anche i favorevoli e contrari al risultato di ascolto, troppo, no troppo poco, quindici minuti sono pochi, e io l’ho guardato su Raiplay, e no io l’ho visto su Rai1, ma perché su Raiplay lo posso vedere quando mi pare?, vabbè lasciamo perdere. E passi anche anche il solito politico di turno che trova scandaloso che Fiorello sia entrato in scena sulle note di una canzone di un condannato per pedofilia, che si commenta da solo. Ma quei quindici minuti di Fiorello ai Soliti Ignoti con Amadeus sono stati qualcosa di più.

Fiorello e Amadeus, gli amici di sempre

Lasciati alla loro improvvisazione, vestiti con lo stesso abito, alti uguali, medesimi tempi, scambio di battute che solo chi si conosce da trent’anni è in grado di gestire, Fiorello e Amadeus hanno offerto al pubblico di Rai1 un antipasto della cena sanremese. Loro, la conchiglia, il ballerino di danza classica, la sfogliatella da 90 chili, prendi otto persone comuni, i loro mestieri e Fiorello ti costruisce lo show, servito su un piatto d’argento da un Amadeus, spalla eccellente.

Chi li ha visti, senza fermarsi al solo Viva Raiplay!, avrà intuito che al Teatro Delle Vittorie è stato gettato il seme che crescerà al Teatro Ariston, in un gioco delle parti nato ai tempi di Radio Deejay e cresciuto con l’impellente voglia di emergere che ha portato l’alfa e l’omega dello show, cerimoniere l’uno, scapestrato l’altro, istituzionale l’uno, casinista l’altro, alla propria personale consacrazione, che per l’uno passa da Sanremo, per l’altro dalla libertà di infilarsi in più smartphone possibili.

Diversi, eppure uguali, uniti dalla fede interista, votati alla famiglia, tre figli in due, entrambi hanno toccato con mano il baratro dopo il successo e da lì sono risaliti, l’uno con i quiz, l’altro con gli show del sabato sera, in cerca di quella vera gloria che solo il pubblico, e non i posteri, può regalare. A febbraio saliranno sul palco dell’Ariston, e francamente è piuttosto difficile pensare che gli amici Rosario e Amedeo si lasceranno scappare l’occasione di aprire insieme il settantesimo Festival della canzone italiana. 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Fiorello e Amadeus)