Pubblicato il 23/07/2019, 16:04 | Scritto da Tiziana Leone
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La Rai del cambiamento e il dialogo (surreale) tra un ignaro dipendente Rai e il nuovo project leader

La Rai del cambiamento e il dialogo (surreale) tra un ignaro dipendente Rai e il nuovo project leader
L'ad Rai Fabrizio Salini ha creato gruppi di lavoro, guidati da un project manager, per dare attuazione al piano industriale Rai.

Gruppi di lavoro, transformation Office, project leader: la Rai dal cambiamento passa anche attraverso cariche di cui a Viale Mazzini molti ancora ignorano il significato.

«Bella secco, tutto apposto? Com’è andato er fine settimana? Mia moglie m’ha portato a Maccarese, mancavano solo i Volsci, per il resto c’erano tutte le popolazioni laziali, lascia stà, guarda, non vedo l’ora che passi stò luglio, così poi arriva agosto e qua se chiude baracca e burattini e se ne riparla a settembre». «Scusami caro, non capisco questa strana lingua che articoli, a che piano vai, di grazia?». «Ma che te sei fumato, ci? Ma che vor dì di grazia?». «Scusami buon uomo ma devo andare a lavorare, ho un meeting al settimo piano, ma prima vorrei fermarmi a un coffee break al sesto, per fare un briefing tra noi».

I dubbi del dipendente

«Eddai, ho capito che ormai vanno di moda le serie in protolatino, che voglio dì, sfido chiunque a sapere che minchia è sto protolatino, che se non lo studiavo manco a scuola perché secondo te devo pagare Sky per vedere tre che si menano in arcaico, perché mò fa molto alternativo. Comunque capisco tutto, ma perché mi parli così, ci? Mi devo preoccupà?». «Scusami gentil persona, ma si vede che non fai parte di nessun gruppo di lavoro, sai quelli che Salini ha creato per avviare il piano industriale da lui fortemente voluto?». «Ma gruppo di lavoro per fare quale ricerca? Di quelle tipo se possiamo fumà nelle aree aperte? Se possiamo rifiutà il petto di tacchino alla mensa, detto il sercio di tacchino? Se per uscire per la pausa caffè tocca striscia’? No perché se ve serve io c’ho un sacco di dispense, le ho fotocopiate tutte, tanto c’avevo tempo».

I gruppi di studio

«Scusami messere, ma i gruppi di studio sono composti da elementi altamente preparati, ciascuno con una propria competenza nel proprio settore, tutti soggetti fondamentali per il cambiamento della nostra televisione di Stato. Ora devo andare, perdonami, ma sono il project leader e non posso davvero lasciare che il mio gruppo mi aspetti, devo avere rispetto del lavoro altrui». «Progett lider? Ma che è, una specie di personal trainer? No perché io c’ho mio cognato che c’ha una palestra al Trullo, glie va da paura, stanno tutti là, se vuoi ti posso radunare due o tre di questi pompati che non sai quanto ti possono motivà a migliorare». «Cortese dipendente, il project leader è un dirigente di comprovate capacità, che lavora per il bene della nostra azienda, affinché tutto possa migliorare, cambiare, evolvere». «Ma come evolvere? Se c’hanno appena riportato indietro nel tempo Milo Infante, che a me me spaventa più per il nome che per la carica, ma che ce dobbiamo evolvere?». «Chiedo scusa, egregio signore, ma the lift is here, devo andare a lavorare, buona giornata e buon lavoro». «Ma come the lift? Ma dove sò finito? Pronto capo, mi scusi, mi può dare le ferie prima? Sa, credo di avere ormai le allucinazioni, sarà il caldo, la stanchezza, la suocera dentro casa». «No, my dear, you need to work, we’re in the middle of the changing, we need to work all together for this media company». 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto il cavallo di viale Mazzini)