Pubblicato il 21/02/2019, 19:03 | Scritto da La Redazione

Paolo Kessisoglu: C’è da fare, la mia canzone per Genova

Sony ha rinunciato a tutti i guadagni, Kessisoglu pure. Il ricavato andrà a Occupy Albaro, con Siae come garante

Paolo Kessisoglu abbraccia il vecchio amore per la musica scrivendo la canzone C’è da fare, brano edito da Sony Music, il cui ricavato andrà andrà a Occupy Albaro. L’associazione, in accordo con Regione Liguria e Comune di Genova, destinerà i proventi raccolti a un progetto per una migliore vivibilità della Valpolcevera.

La tragedia del crollo del ponte Morandi ha lasciato ferite ancora vivide e Kessisoglu ha riunito 25 nomi della canzone italiana per dare ampio respiro al pezzo: Annalisa, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Gino Paoli, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati, Izi, J – Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazzè, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron e Simona Molinari.

La quota ligure è rappresentata da tre elementi: Izi, Gino Paoli, Ivano Fossati. «Izi è un rapper molto interessante, Gino Paoli un mostro sacro, così come Ivano Fossati. Quando iniziai a concepire il progetto, scrissi un’email a Fossati inviando una demo del potenziale brano, chiedendo un parere. Mi rispose subito, dicendo che l’idea gli piaceva molto, proponendomi di suonare assieme le chitarre introduttive. Mi è sembrato di toccare il cielo con un dito», dice il comico del duo Luca e Paolo.

IL BRANO

Il titolo C’è da fare ha un valore emotivo, con finalità esortative. Kessisoglu, genovese doc, si trovava a Los Angeles nel giorno del crollo del ponte che costò la vita a 43 persone. «Scrivere il brano è il mio modo di rimboccarmi le maniche per fornire un aiuto concreto con la raccolta fondi. Spero di innescare un circolo virtuoso ricco di partecipazione».

Lo storico compagno di avventure Luca Bizzarri non c’è, ma solo perché il progetto «L’ho pensato per i musicisti, non volevo coinvolgere attori o altri artisti. In questo caso, il potere salvifico della musica emerge appieno».

SANREMO MANCATO

Inizialmente la canzone avrebbe dovuto essere in lizza al recente Festival di Sanremo, interpretata da Malika Ayane, Simona Molinari e Nina Zilli. Tuttavia la commissione l’ha scartata. «Non so che cosa sia successo. Ho condotto Sanremo in passato e so come ci si sente, quando c’è Sanremo diventa la cosa più importante del momento, anche più del bombardamento della Libia. Sanremo è un tritacarne folle. All’interno di quelle follie può starci il non essersi accorti di quanto questa canzone fosse pertinente al contesto. Probabilmente il tutto è stato gestito con troppa fretta e non siamo riusciti a portarla sul palco dell’Ariston, ma non ho nessun intento polemico».

LA RACCOLTA FONDI

Come accaduto nel 2009 per la canzone Domani per il terremoto de L’aquila, il progetto ha assunto contorni di collettività partecipata. Venticinque voci hanno dato il loro assenso, garantendo un risultato eterogeneo, con alcune scelte di cuore «Come Gianni Morandi e Giuliano Sangiorgi». Le registrazioni sono avvenute negli studi di Radio Italia in due giorni, in un clima di contaminazione di generi. Giorgia non è riuscita a presenziare, ma ha registrato il suo contributo dal suo studio.

Sony ha rinunciato a tutti i guadagni, Kessisoglu pure. Il ricavato andrà a Occupy Albaro, con Siae come garante. «Si occuperanno della riqualificazione territoriale, sarà molto importante raccogliere più denaro possibile. La politica locale ci ha sostenuto. Speriamo lo faccia anche quella nazionale».

Oltre ad acquistare il disco, i cittadini potranno effettuare una donazione con bonifico bancario (iban: IT79 A02008 01423 000 105496385, intestazione conto: Occupy Albaro, Causale: Cedafare).

 

(Nella foto Paolo Kessisoglu)