Pubblicato il 03/12/2017, 14:01 | Scritto da La Redazione
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Il Cda Rai apre i seggi ai dipendenti

Il Cda Rai apre i seggi ai dipendenti
Nel 2018 un dipendente della Rai siederà nel nuovo Cda, in qualità di consigliere. Così ha stabilito la legge di riforma del governo Renzi, la 220 del 2015. Così su Repubblica.

L’attuale Consiglio di amministrazione della tv di Stato (che scadrà in estate) ha iniziato a discutere delle regole di questa elezione

 

Rassegna Stampa: La Repubblica, pagina 24, di Aldo Fontanarosa

 

La televisione

IL CDA RAI APRE I SEGGI AI DIPENDENTI

 

Nel 2018 un dipendente della Rai siederà nel nuovo Cda, in qualità di consigliere. Così ha stabilito la legge di riforma del governo Renzi, la 220 del 2015. E l’attuale Cda della tv di Stato (che scadrà in estate) ha iniziato a discutere – con discrezione – delle regole di questa elezione. Perché il dipendente verrà eletto, appunto, nel Cda dall’assemblea di tutti i dipendenti Rai che abbiano almeno tre anni di anzianità aziendale. Alcune regole elettorali sono già scritte nella legge renziana dei 2015. Non potranno correre per la carica di consigliere, ad esempio, gli impresentabili. Dipendenti che abbiano sul groppone una condanna definitiva al carcere per delitti contro lo Stato. Ma il Cda in carica dovrà disciplinare altre questioni, anche molto terrene. Oggi, ad esempio, un consigliere Rai guadagna 66 mila euro lordi all’anno, somma che centinaia di lavoratori di Viale Mazzini superano, alcuni di molto. Proprio il Cda in carica stabilirà se il dipendente eletto conserverà il suo solito stipendio; oppure se dovrà immolarsi e accontentarsi di un assegno annuo da 66 mila.

 

(Nella foto, la statua equestre di Viale Mazzini)