Pubblicato il 08/10/2017, 12:01 | Scritto da La Redazione
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La Rai si piega al fisco e paga 21 milioni

Il servizio pubblico chiude un contenzioso sull’Iva che rischiava di costare 40 milioni

 

Rassegna Stampa: Repubblica, pagina 20 di Aldo Fontanarosa

 

IL CASO. IL SERVIZIO PUBBLICO CHIUDE UN CONTENZIOSO SULL’IVA CHE RISCHIAVA DI COSTARE 40 MILIONI

La Rai si piega al fisco e paga 21 milioni

L’esborso sarà pagato utilizzando il Fondo Rischi, ma peserà sul bilancio 2017 e soprattutto sull’anno prossimo

 

ROMA. Un assegno da 21 milioni di euro. A pagarlo sarà la Rai, destinataria dei soldi sarà invece l’Agenzia delle Entrate. L’esborso permetterà alla televisione di Stato di chiudere una spinosa lite con l’Agenzia, con il Fisco, da cui è nata anche un’indagine della Procura di Torino. Indagine, di febbraio 2017, poi archiviata. Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate, e dei magistrati torinesi, sono finite alcune fatture che la Sipra (poi Rai Pubblicità) ha emesso tra il 2006 e il 2012. A pagare queste fatture – in cambio di spot sui canali del servizio pubblico – era una società spagnola che rappresentava anche inserzionisti italiani. Le fatture in capo a una società spagnola hanno assicurato alla tv pubblica dei forti vantaggi fiscali che l’Agenzia delle Entrate, però, ha bollato come una plateale evasione dell’Iva. L’indagine della Procura di Torino, che ha scandagliato la condotta penale di sei manager ed ex manager della Rai, è finita su un binario morto. Il contenzioso con l’Agenzia, con la Direzione piemontese che si occupa dei grandi contribuenti, restava in piedi. Sia Rai Pubblicità sia la casa madre Rai hanno ingaggiato alcuni esperti di grido, per decidere il da farsi. E tutti i consulenti hanno fatto presente che Viale Mazzini rischiava di perdere la lite con l’Agenzia delle Entrate. E in caso di sconfitta legale, la televisione di Stato avrebbe pagato 40 milioni di euro. A quel punto, in soccorso della Rai è arrivata la “definizione agevolata” delle liti fiscali che è regolata dalla “manovrina” di primavera (in particolare dall’articolo 11 del decreto legge 50, poi convertito nella legge 96 del 2017 ). La tregua, norme alla mano, andava sottoscritta in tempi rapidi, entro il 30 settembre. Così Viale Mazzini e l’Agenzia delle Entratesi sono accordate su 21 milioni di euro. L’importo andrebbe pagato in tre rate. Per fare fronte all’esborso, la Rai attingerà a un “Fondo rischi”, a una riserva di denaro che si mobilita in caso di spese impreviste. Questo Fondo garantirà tra i 10 e i 13 milioni di euro. Il resto sarà spalmato su più bilanci. In questo modo, la televisione pubblica confida di limitare i danni sia sul conto economico del 2017 – che può chiudere ancora con un piccolo utile – sia sul 2018, molto più fragile perché gravato dalle spese per i grandi eventi sportivi (come le Olimpiadi invernali e i Mondiali di calcio).

 

(Nella foto, la statua equestre della sede Rai di Viale Mazzini)