Pubblicato il 14/07/2017, 18:32 | Scritto da Tiziana Leone

Rai 1 punta al racconto civile con le storie di uomini diventati eroi

Il ciclo Nel nome del popolo italiano di Rai 1 ripercorre la vita di Occorsio, Mattarella, Biagi e De Grazia

Non sono fiction, nemmeno documentari, ma storie raccontate da chi c’era, da chi ha conosciuto i protagonisti perché figlio, genitore, fratello, vite spezzate dalla mafia o dalle Brigate Rosse, eroi quotidiani finiti sulle pagine dei giornali e incastrati in processi da cui la giustizia è uscita soltanto a rate. Quando è uscita. Nomi come quelli di Vittorio Occorsio, il primo magistrato a occuparsi della Loggia massonica segreta P2 e a indagare sui rapporti tra terrorismo neofascista, massoneria e apparati deviati del Sifar, ucciso il 10 luglio 1976, Piersanti Mattarella, il Presidente della Regione Sicilia ucciso il giorno dell’Epifania del 1980, Marco Biagi docente del diritto del lavoro, consigliere economico di diversi Ministeri, ucciso sotto casa a Bologna dalle Brigate Rosse nel marzo 2002 e Natale De Grazia, capitano di fregata che collaborava con il pool investigativo della Procura di Reggio Calabria sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi, morto all’improvviso dopo una cena in un ristorante.

Quattro eroi protagonisti di altrettanti docu-film di un ciclo Nel nome del popolo italiano in onda il 4, 5, 6 e 7 settembre in seconda serata su Rai 1. I quattro ritratti, narrati da altrettanti attori, raccoglieranno testimonianze inedite in grado di descrivere ai giovani di oggi le storie di vita e sacrificio di quattro uomini che avevano preferito la strada della legalità. Gian Marco Tognazzi racconterà la storia di Vittorio Occorsio (con la regia di Gianfranco Pannone) Dario Aita quella di Piersanti Mattarella (con la regia di Maurizio Sciarra), Massimo Poggio mostrerà Marco Biagi attraverso la sua Bologna (con la regia di Ganfranco Giagni) e Lorenzo Richelmy si calerà nel tessuto di Reggio Calabria per svelare i retroscena della incredibile morte di De Grazia (con la regia di Wilma Labate).

«Abbiamo scelto questi personaggi perché rappresentano argomenti importanti come la giustizia, la lotta alla mafia, il lavoro e l’ambiente – ha spiegato la produttrice Gloria Giorgianni –. Ci piacerebbe in futuro trovare altrettanti personaggi femminili per costruire un altro racconto importante della nostra storia». Questo ciclo di quattro docu-film sembra dunque essere solo l’inizio di un nuovo percorso che vede la rete diretta da Andrea Fabiano impegnata nel racconto della nostra storia e nel ricordo di chi ha contribuito a dare valore al nostro Paese. «Andremo avanti su queste importanti tematiche – ha sottolinea Fabiano –. Non solo eventi, ma anche fiction e iniziative importanti, questi quattro docu-film sono solo la prima tappa di un percorso che abbiamo intrapreso».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Gian Marco Tognazzi sul set)