Pubblicato il 26/06/2017, 14:34 | Scritto da Tiziana Leone
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Il cachet di Fabio Fazio e la rabbia di tutti gli altri artisti Rai

Il cachet di Fabio Fazio e la rabbia di tutti gli altri artisti Rai
In onda ogni giorno, ma senza contratto. Eppure per dovere e spirito di servizio si va avanti. Perché evidentemente lassù ai piani alti hanno altro da fare. Sì, accordare 11 milioni e passa a Fabio Fazio. E qualcuno ora vorrebbe disertare la presentazione dei palinsesti a Milano.

La cifra che il Cda Rai ha concesso a Fabio Fazio ha acceso le ire di molti, che in Rai aspettano ancora il rinnovo del contratto

Un fine settimana di fuoco. Non per l’afa. No. Ma per la Rai. Ancora una volta finita alla gogna pubblica. Perché se Fabio Fazio in quattro anni incassa 11 milioni e duecentomila euro la colpa non è di Beppe Caschetto, il suo manager, ma di Mario Orfeo, il direttore generale della Rai, che glieli dà. È una risorsa, dice. Non si poteva stare senza un artista come lui, aggiunge. D’altronde chi di noi non si sveglia la mattina e pensa a come farà a vestirsi, andare a lavorare, correre nelle savana, scappare dal leone, mangiare una gazzella e sopravvivere senza Fazio? Che vita ci aspetterà senza Fazio, le sue interviste, i suoi libri, i suoi ospiti tutti bravissimi, gentilissimi, intelligentissimi che in confronto Vincenzo Mollica è Lucia Annunziata che azzanna Berlusconi?

Ma siamo sempre lì: perché Fazio avrebbe dovuto rinunciare al suo stipendio? Perché il suo agente Caschetto avrebbe dovuto calare le brache di fronte a una Tv di Stato che ha nelle casse abbastanza soldi per pagare i Fazio e i Conti, anche se poi deve rinunciare a qualche format straniero in più, che avrebbe portato qualche ventata di novità? Nei prossimi palinsesti per le novità basteranno un paio di righe. Perché tutto o quasi resterà come prima.

La Domenica in versione sciura Parodi, La vita in diretta versione sciura Fialdini, La prova del cuoco versione sciura Clerici, Mezzogiorno in famiglia versione sciura Volpe, Detto Fatto versione sciura Balivo, e meno male che Rai 1 si è tenuta Alberto Angela, perché con la mosceria di Fazio e questo esercito di signore da botta di vita, non restava che attaccarsi al Voyager di quel colosso di Roberto Giacobbo.

I soldi elargiti al nostro Fazietto hanno fatto girare le scatole non solo ai politici di turno e ai tre quarti degli italiani, ma anche ai tanti che in Rai lavorano da anni, che hanno il loro nome stampato nella brochure dei prossimi palinsesti, ma sono ancora senza contratto. Gente che va in onda ogni giorno, ma aspetta il suo rinnovo. Eppure questa gente non si prende la telecamera, guardandola dritta negli occhi versione Gatto con gli stivali di Shrek, e si rivolge con il cuore in mano al suo popolo, lo stesso che da anni ogni mattina si alza, si veste, va a lavorare, corre nella savana, scappa da un leone, si mangia una gazzella e la sera felice e contento si guarda Fazio in tv.

No, gli altri senza contratto che ora aspettano che Orfeo li riceva, che gli riservi quanto meno un trattamento simile alle loro potenzialità di pubblicità e ascolti, tutti gli altri artisti di Rai 1 che non hanno scelto le pagine dei quotidiani per denunciare l’ingerenza della politica in Rai, sono lì nel sottobosco, a scambiarsi messaggi di fuoco. Ma tu vai alla presentazione dei palinsesti? La cortesia vuole che si vada. Che si metta su la faccia della migliore circostanza e alla domanda sul cachet di Fazio si risponda con la più diplomatica delle versioni: se porta pubblicità è giusto così.

Ora alzi la mano chi non vorrebbe in questo caso un sano fuori onda di Striscia la notizia, così tanto per capire la vera verità e finalmente riabilitare la «nana di merda» di Flavio Insinna, che in fondo era solo arrabbiato perché la signora parlava con le mani davanti alla bocca, non per undici milioni di euro che nessuno gli darà mai.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Fabio Fazio)