Pubblicato il 24/05/2017, 16:04 | Scritto da Gabriele Gambini

Kitchen Bau: agile e leggero, sfrutta bene il filone del cibo in tv

Kitchen Bau: agile e leggero, sfrutta bene il filone del cibo in tv
Il nuovo tutorial di Sky Uno si inserisce nel solco tracciato da Alessandro Borghese Kitchen Sound e si rivela un entertainment leggero e rapido, con buoni spunti anche didattici.

Kitchen Bau è un tutorial agile, parla di cibo e di cani senza appesantire mai il discorso

Mangiare da cani? Mica è un insulto. Soprattutto da quando si è scoperto che alcuni cani mangiano meglio di molti umani. Qualche esempio pratico. Dovete portare Cerbero, il vostro temibile alano brandeburghese (cit. Fantozzi) di 160 chili al parco, avete finito i croccantini e desiderate sperimentare una variazione alimentare per compiacerlo. Procuratevi farina di riso, carne macinata, verdure tritate, misticanza, un uovo, della ricotta asciutta, pomodorini datterini e olio di semi. Confezionerete croccantini take away che, se il cagnolino dovesse distrarsi un secondo per corteggiare la cagnetta del vicino, vi verrà voglia di assaggiare al suo posto. D’altra parte, in un mondo il cui filo conduttore estetico social, specie su Instagram, si declina soprattutto con foto di cibo succulento e di pet acchiappalike, unire i due fattori significa intercettare lo spirito del tempo.

Certo, raccontata così, quella dei croccantini sembra una ricetta lunga e complicata. Raccontata dalla nutrizionista veterinaria Barbara Tonini durante Kitchen Bau, nuovo programma prodotto da Level 33 e AB Normal, in onda su Sky Uno alle 17.30 dal lunedì al venerdì, non richiederà più di dieci minuti di preparazione. L’esatta durata di una puntata. Il merito del format, infatti, sta nella sua capacità di semplificazione del linguaggio e dei contenuti allo scopo di allestire un tutorial agile.

La posta in gioco è intuibile: fornire ai proprietari di cani e gatti accorgimenti sensati per variare l’alimentazione del proprio animale attraverso ricette scenografiche, di facile realizzazione, capaci di soddisfare persino i padroni più oltranzisti, quelli che poco ci manca e farebbero mangiare il proprio amico a quattro zampe con coltello e forchetta. E il risultato sullo schermo è divertente. Fondamentalmente per tre ragioni.

La prima, perché sfrutta la leva paracula di portare i pet in televisione. Come detto, funziona. La seconda, perché affronta l’argomento con equilibrio, liberandolo dal repertorio di smancerie troppo smielate e derive animaliste che lo renderebbero stucchevole. La terza, perché Barbara Tonini, pur mostrando un’aria accomodante, ha un background scientifico, e non lesina spiegazioni circostanziate sulle ragioni alla base di ogni ricetta, modellata sulle esigenze nutrizionali del cane in studio, diverse per razza, peso, età. Il programma continua l’onda lunga iniziata con Alessandro Borghese Kitchen Sound, proseguita con Cocktail House di Bruno Vanzan e puntellata di recente con Iginio Massari The Sweetman. Formati intuitivi, mobile-friendly, apprezzati dagli investitori. Col cibo al centro del racconto, tematica che mantiene salda la sua OPA sull’intrattenimento televisivo odierno.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Barbara Tonini)