Pubblicato il 29/04/2017, 18:06 | Scritto da Francesco Franchi

Francesco Vezzoli osserva la Rai degli anni ’70, la mostra alla Fondazione Prada

«La televisione degli anni Settanta produceva riti e, di conseguenza, miti assoluti e duraturi che ancora oggi, riproposti in questa mostra, possono ispirare scelte non convenzionali».

 

 

Fondazione Prada presenterà nella sede di Milano dal 9 maggio al 24 settembre 2017 “TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai”, un progetto concepito dall’artista e sviluppato in collaborazione con la Rai. L’anteprima stampa si svolgerà lunedì 8 maggio, dalle ore 10 alle 15.

 

Tra esperienza individuale e mitologie collettive, l’esposizione traduce lo sguardo di Vezzoli in una forma visiva che esplora la produzione televisiva degli anni Settanta. La TV pubblica italiana è osservata dall’artista come una forza di cambiamento sociale e politico, in un paese sospeso tra la radicalità degli anni Sessanta e l’edonismo degli anni Ottanta, e come una potente macchina di produzione culturale e identitaria. Durante quel decennio la Rai ripensa il proprio ruolo pedagogico e si contraddistingue per l’alto livello culturale dei suoi prodotti, come le collaborazioni con i registi Bernardo Bertolucci, Federico Fellini, Paolo e Vittorio Taviani.

Come spiega Francesco Vezzoli: “Con questo progetto ho voluto realizzare un percorso rischioso e denso, duro quando l’argomento lo richiede, ma anche divertente e surreale. Un’indagine vera sul costume contemporaneo e sulle sue radici, ma con un senso critico sull’oggi. La televisione degli anni Settanta produceva riti e, di conseguenza, miti assoluti e duraturi che ancora oggi, riproposti in questa mostra, possono ispirare scelte non convenzionali”.

La prima parte “Arte e Televisione”, introdotta dai Paesaggi TV (1970) di Mario Schifano, riflette sull’impiego artistico del mezzo televisivo.

La seconda sezione, “Politica e Televisione”, analizza la natura frammentaria e ossessiva dei messaggi politici degli anni Settanta attraverso la presentazione di estratti dei telegiornali dell’epoca che testimoniano il clima degli anni di piombo segnati da stragi di stato, atti di terrorismo, strategia della tensione e proteste sociali.

La terza parte, “Intrattenimento e Televisione”, è introdotta dall’installazione di Giosetta Fioroni La spia ottica (1968) che si concentra sul corpo della donna come oggetto dello sguardo e del desiderio dell’altro e al contempo come soggetto attivo e cosciente.

“TV 70” si conclude all’interno del Cinema della Fondazione Prada con una nuova opera di Francesco Vezzoli Trilogia della Rai (2017), costituita da un montaggio di estratti televisivi.

La mostra “TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai” sarà completata da una pubblicazione illustrata edita da Fondazione Prada che includerà testi di teorici e critici d’arte, di studiosi e professionisti della televisione in ambito sia italiano che internazionale.

 

Francesco Franchi

(Nella foto, Raffaella Carrà a Canzonissima)