Pubblicato il 24/04/2017, 19:43 | Scritto da Francesco Sarchi

Il libro bianco della Siae sul secondary ticketing

Il libro bianco della Siae sul secondary ticketing
La Società Italiana degli Autori ed Editori ha rilasciato sul proprio sito web il documento, che raccoglie testimonianze dirette di spettatori incappati nel malaffare della rivendita di biglietti per eventi live che in alcuni casi ha portato i prezzi dei tagliandi anche a decuplicarsi.

Il caso del secondary ticketing è stato aperto da un servizio de Le Iene

È disponibile online da martedì 11 aprile scorso il Libro bianco sul secondary ticketing redatto dalla Siae, realizzato anche grazie ai casi segnalati all’indirizzo mail nosecondaryticketing@siae.it. Il Libro serve per delineare il quadro della situazione di un sistema truffaldino che serve a portare gli utenti finali a pagare un biglietto per un concerto anche dieci volte in più rispetto al suo valore.

Vengono anche analizzati i meccanismi che servono ad alimentare il mercato secondario, come per esempio la rivendita degli stessi sui social network, meno controllabili e più profittevoli per tutti, non dovendo pagare commissioni a nessuno, ma allo stesso tempo molto più rischiosi per l’utente finale.

La Società Italiana degli Autori ed Editori ha anche presentato un documento, allegato al Libro bianco, in audizione presso la VII Commissione Cultura di Camera e Senato lo scorso 2 febbraio durante l’indagine delle autorità. La legge di bilancio di quest’anno ha introdotto alcune disposizioni che servono per contrastare questo fenomeno e i danni da esso creati a consumatori, stato e artisti.

A proposito del Libro Bianco, consultabile e scaricabile dal sito SIAE, il Direttore Generale Gaetano Blandini ha dichiarato: «La raccolta di queste informazioni, insieme alle rilevazioni ed ai controlli che operiamo costantemente, ci hanno permesso di tracciare un quadro molto esaustivo del fenomeno del bagarinaggio 2.0. Le oltre 600 email pervenute in poco più di un mese, i confronti con singoli spettatori e gruppi impegnati a denunciare questo fenomeno, hanno contribuito ad arricchire di contenuti anche gli spunti per contrastare o, quantomeno, contenere gli effetti distorsivi di questa vera e propria piaga che rappresenta un freno  inaccettabile alla crescita economica oltreché alle opportunità di lavoro nel settore dello spettacolo e della cultura».

 

Francesco Sarchi

 

(Nell’immagine il logo Siae)