Pubblicato il 21/08/2016, 17:40 | Scritto da La Redazione
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Se l’inviata Rai inventa stupri e violenze

Se l’inviata Rai inventa stupri e violenze
Il Gr ieri alle 12 e alle 12,30 dà tragiche notizie da Calais. Non vere. Così su Il Tempo.

II servizio preparato dalla giornalista inviata in Francia per la crisi dei migranti

 

 

Rassegna Stampa: Il Tempo, 1 + 7, di Antonio Angeli

 

Clamorosa gaffe nel Gr di ieri mattina alle 12: notizie drammatiche da Calais non vere

Se l’inviata Rai inventa stupri e violenze

 

Clamorosa gaffe nel Gr Rai di ieri mattina alle ore 12 quando l’inviata della testata, Liana Mi stretta ha raccontato di violenze e stupri sulle donne immigrate di Calais. Sarebbe stata una notizie, se si fosse rivelata vera: così non è stato e nel silenzio più assoluto, il servizio a un certo punto della mattinata è letteralmente scomparso dal radiogiornale.

 

La grande gaffe II servizio preparato dalla giornalista inviata in Francia per la crisi dei migranti

La Rai s’inventa stupri e violenze

Il Gr ieri alle 12 e alle 12,30 dà tragiche notizie da Calais. Non vere

 

Il Gr radio Rai annuncia una situazione drammatica sulle sponde del canale della Manica, assediate dai migranti, con violenze, stupri, atti di intolleranza. Una sorta di guerriglia urbana. Ma non è vero niente, in realtà Oltralpe la situazione è di notevole disagio, in quell’area che ormai tutti chiamano «La Giungla», per fortuna però al momento non ci sono né stupri né violenze. Se non in un maldestro radio giornale Rai. Il servizio è arrivato da Calais, in Francia, dove sono ammassati settemila migranti disperati, in attesa di non si sa bene che cosa. Questa è cronaca e le difficoltà sono all’ordine del giorno. Il Gr Radio Rai di ieri, in due edizioni: Giornale radio 1 Rai delle ore 12 e Giornale radio 2 Rai delle ore 12,30 annuncia: «Sicurezza a Calais sempre più a rischio, con frequenti episodi di intolleranza da parte della popolazione locale, scontri tra migranti stessi costretti a vivere in condizioni disumane e le donne vittime di stupri e diviolenza»: a seguire la «firma» del pezzo giornalistico: «Da Parigi Liana Mistretta, Gr2». Il servizio, drammatico e allarmante nei contenuti e nei toni è a disposizione di tutti, sul sito della Rai (http://www.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-6dda7c17-cfb7-4bd5-905d-3a3c92a795c0.html)

Il radiogiornale viene ascoltato, come sempre, da moltissime persone con preoccupazione, turbamento, dolore. La Francia è «cugina», un Paese già ferito che ora si trova a dover affrontare questo ennesimo dramma. Sui tiggì nazionali e anche quelli delle tv private, però, della guerriglia urbana nel campo profughi di Calais non si parla. Anzi, nonostante tutto e per fortuna sembra che sia tutto sotto controllo. Gli «stupri e violenze» evaporano anche dai Gr Radio Rai. Insomma, non ci sono mai stati. Il primo ad indignarsi e a puntare il dito su questa titanica gaffe del servizio pubblico è Michele Anzaldi, deputato del Pd e segretario della Commissione di Vigilanza Rai: «Ma ci serve veramente questa Rai servizio Pubblico? Aiuta o danneggia il Paese? ha attaccato il parlamentare Ecco cosa ci ha detto il Giornale Radio 1 Rai delle ore 12 e Giornale radio 2 Rai delle ore 12,30: servizio sui rifugiati a Calais, fatto dall’inviata Rai da Parigi dove la stessa Azienda ha una bella e costosa sede: “…sicurezza a Calais sempre più a rischio con frequenti episodi di intolleranza da parte della popolazione locale, scontri tra migranti stessi costretti a vivere in condizioni disumane e le donne vittime di stupri e violenze».

«Stupri e violenze, una frase buttata così! Protesta Anzaldi  Alla fine del pezzo. Uno scoop non compreso, una notizia nascosta, o l’ennesima papera strapagata dal canone? Facendo la ricerca degli ultimi giorni nelle agenzie e su Le Monde e Le Figarò non si trova nulla. E Allora? Può il servizio pubblico fare questi errori su un tema ed in un momento così delicato per l’Italia e l’Europa? Quanti erano strapagati e magari sopra il tetto per controllare il pezzo e la messa in onda del servizio?» E assicura, postando le sue rimostranze su Facebook, che la cosa non finisce qui: «Questi sono solo alcuni dei chiarimenti che alla riapertura dei lavori chiederò in Commissione di Vigilanza. E comunque è sempre più difficile rispondere a Enrico Mentana quando chiede “Quale è la differenza nell’informazione tra servizio pubblico e tv commerciale?” O forse ogni giorno la risposta diviene sempre più facile!»

Quella di Liana Mistretta si candida nelle hit parade delle più famose gaffe giornalistiche della Rai, l’ultima arrivata poche settimane fa al termine del primo tempo di Francia-Islanda: tutti gli appassionati di calcio hanno ascoltato un fuorionda in stile «er Monnezza», sfuggito ai telecronisti della partita Marco Lollobrigida e Lorenzo Amoruso. «Mamma mia è finita, che cazzo facciamo ora?», si è sentito proprio mentre i giocatori stavano rientrando negli spogliatoi. Fu molto divertente (ma non per lei) anche l’«incidente» che capitò a Nicoletta Manzione nel 2009 che, in una edizione del Tg1, iniziò a leggere un foglio: «Alzati e fai…», ma non terminò la frase rimanendo bloccata per alcuni secondi, forse il foglio non si leggeva bene, e passando poi, con espressione imbarazzata «alle notizie dall’estero». La gaffe del Gr arriva in un momento tutto sommato molto positivo per l’informazione radiofonica Rai che ha iniziato a riprendersi dallo strapotere delle private.

 

(Nella foto, la statua del cavallo di Viale Mazzini)