Pubblicato il 19/08/2016, 17:01 | Scritto da La Redazione
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«I dirigenti di viale Mazzini devono rinunciare al posto fisso»

«I dirigenti di viale Mazzini  devono rinunciare al posto fisso»
Lo ha detto Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza in un'intervista rilasciata a Il Tempo.

Ennesimo scandalo Rai: il responsabile della sicurezza è il figlio di un azionista della società incaricata della selezione.

 

 

Rassegna Stampa: Il Tempo, pagina 7, di A. A.

 

L’ INTERVISTA Michele Anzaldi (Vigilanza)

«I dirigenti di viale Mazzini

devono rinunciare al posto fisso»

 

Ennesimo scandalo Rai: il responsabile della sicurezza è il figlio di un azionista della società incaricata della selezione. Michele Anzaldi, parlamentare del Pd, segretario della Commissione di Vigilanza chiede trasparenza. E non solo per questo caso.

Onorevole Anzaldi, dopo stipendiopoli alla Rai scoppia parentopoli?

«Presenterò un’ interrogazione in Vigilanza, per sapere per quale motivo l’ azienda abbia deciso di affidarsi ad una società piccola, con un fatturato così basso. Potrebbe essere giusto se questo fosse legato ad una rotazione, come afferma l’ azienda, resta però l’ interrogativo del perché non essersi affidati a società più grandi. Peraltro gli attuali vertici da mesi assumono esterni senza job posting né selezioni, c’ è anche un esposto all’ Anac su questo, e l’ unica volta che si sarebbero affidati ai cacciato ridi teste salta fuori la parentela? Va chiarito perché l’ agenzia incaricata di trovare il “chief security officer” abbia indicato il figlio di un suo azionista».

Ma chi è che decide in questi casi?

«Dovrebbero spiegarlo agli italiani. Di certo i nomi vanno in cda che poi li approva, responsabili dell’ internal auditing sono il consiglio e il suo presidente».

La vicenda venuta alla luce per l’ inchiesta de Il Fatto, potrebbe interessare anche l’ Autorità nazionale anticorruzione?

«Sì, questa nuova gestione, che è una buona gestione, ha firmato il patto di trasparenza interna con Cantone. Con l’ impegno anche al job posting, la ricerca di persone all’ interno dell’ azienda stessa, prima di ogni nuova assunzione: perché anche in questo caso non è stato fatto?».

E bisogna anche stare attenti ai vincoli di parentela.

«Certo, e poi magari si scopre che non ci sono solo quelli, ma anche l’ amicizia o aver lavorato insieme per una vita».

A questo si aggiunge che almo mento in Rai vengono stipendiati due capi della sicurezza, quello di cui stiamo parlando, Genséric Cantournet, e poi quello che c’ era prima, che è stato richiamato perché? «Cantournet non ha il Nulla osta segretezza e certe cose non le può fare».

In più in Rai ci sono persone che prendono lo stipendio e non hanno nulla da fare.

«Servirebbe più trasparenza. Andrebbe chiarito se a queste persone sia stato offerto tre volte un incarico alternativo e loro, o perché lo trovavano dequalificante o faticoso o semplicemente non gli piaceva, lo hanno rifiutato e sono finiti a disposizione. Questo andrebbe fatto con trasparenza, si dovrebbe sapere».

Che atteggiamento dovrebbe avere la Rai con queste persone?

«Ritengo che, quando si viene chiamati a ricoprire alti ruoli, se si lascia l’ incarico, il giorno dopo si debba concludere quel rapporto di lavoro, come nelle aziende private. I dirigenti Rai chiamati ai ruoli apicali dovrebbero rinunciare all’ articolo 1 o, addirittura, terminare il contratto come avviene per i direttori dei giornali: se non c’ è più bisogno di loro non devono avere paracadute dorati».

Qual è il bilancio dopo un anno e un mese di dirigenza Dall’ Orto?

«L’ azienda è a un punto di svolta, dovrebbe concentrarsi sul Contratto di servizio e capire che la vera differenza tra tv commerciale e servizio pubblico è l’ informazione. Ha ragione Minoli quando dice che i soldi in più acquisiti con il canone in bolletta andrebbero dati a chi fa veramente servizio pubblico e non necessariamente alla Rai. In questa stagione estiva la critica tv discute di come stia riuscendo a fare cultura un nuovo talent, Master of Photografy, con Oliviero Toscani. Lo produce Sky, non Viale Mazzini…».

E la Rai?

«Molte cose buone stanno venendo fuori, sono però preoccupato per alcuni scivoloni e per la riduzione dell’ informazione. Quest’ anno, probabilmente, la prima trasmissione di informazione politica sarà su La7».

 

(Nella foto, la statua equestre di Viale Mazzini)