Pubblicato il 08/08/2016, 15:31 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: La Rai e le Olimpiadi, nessuna novità rispetto al passato

Aldo Grasso: La Rai e le Olimpiadi, nessuna novità rispetto al passato
Nonostante le premesse (e le promesse: 5.000 ore di trasmissione), nonostante la spedizione di 200 persone (tra cui 47 giornalisti e 16 commentatori tecnici) lo spettacolo offerto non è riuscito ad assumere una sua identità, un segno di novità rispetto al passato. Così il critico tv sul Corriere della Sera.

L’ esordio di Rai Sport alle Olimpiadi di Rio non è stato dei più felici.

 

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 51 di Aldo Grasso

 

La Rai e le Olimpiadi: nessuna novità rispetto al passato

 

L’ esordio di Rai Sport alle Olimpiadi di Rio non è stato dei più felici. Nonostante le premesse (e le promesse: 5.000 ore di trasmissione), nonostante la spedizione di 200 persone (tra cui 47 giornalisti e 16 commentatori tecnici) lo spettacolo offerto non è riuscito ad assumere una sua identità, un segno di novità rispetto al passato.

Ci sono due modi per raccontare le Olimpiadi. O mettendo a disposizione dell’ evento il maggior numero possibile di canali (come può fare solo una pay tv), in modo tale che lo spettatore sia libero di scegliersi lo sport che preferisce. Oppure quando si hanno a disposizione pochi canali (la Rai trasmette le Olimpiadi su Rai2, sui Rai Sport 1 e Rai Sport 2), dev’ esserci uno studio centrale che, con grande classe, coordina, smista, giustifica le scelte palinsestuali. Su Rai2 non c’ era nessuno che fungesse da coordinamento, che facesse il punto della situazione, che informasse lo spettatore di quanto era successo fino a quel momento e cosa l’ attendesse nella serata e nella notte. Per dire, non c’ erano nemmeno le grafiche con i nomi degli sport. Rai2 è una rete generalista, non si rivolge a un pubblico di specialisti.

In certi momenti veniva da rimpiangere la Rai in bianco e nero, quando accompagnava le immagini con un po’ di vecchia, sana didattica: spiegare che cos’ è la spada e come differisce da sciabola e fioretto… O cos’ è il dressage… Una rete generalista dev’ essere per forza prigioniera del calendario delle gare? Sabato sera in prima serata c’ era judo, con tutto il rispetto per la disciplina. Ma non era meglio far rivedere le parti più interessanti della cerimonia d’ apertura? Non era meglio organizzare dei servizi sulla sfortunata impresa di Vincenzo Nibali, privato di una medaglia per una rovinosa caduta? «Uniremo il racconto della competizione a quello di storie più personali», aveva promesso il dg Antonio Campo dall’ Orto. Sì, ma se non ora, quando?

 

(Nella foto, il logo di Rio2016)