Pubblicato il 12/07/2016, 19:31 | Scritto da Tiziana Leone
Argomenti:

Greco: Furore stava per tornare in tv, ma poi l’idea è sfumata.

Il conduttore, che sabato guiderà “Una voce per Padre Pio” in diretta su Raiuno, confessa che qualche anno fa “Furore” era pronto per tornare in tv.

Una voce per Padre Pio è una tradizionale serata, in diretta su Raiuno, per celebrare il santo di Pietrelcina, con una festa tra musica e parole. L’anno scorso la serata, funestata da un incredibile nubifragio, non andò in onda, e il conduttore Massimo Giletti restò senza la sua diretta. Quest’anno sarà Alessandro Greco a celebrare la diciassettesima edizione dell’evento, accompagnato sul palco da Gigi D’Alessio. Tra gli ospiti anche Anna Tatangelo, Fausto Leali, gli Stadio, Dear Jack, Michele Placido, Lina Sastri. Per Greco, cattolico praticante e devoto a Padre Pio questo ritorno in prima serata su Raiuno, ha un significato molto particolare. «E’ proprio il caso di dirlo, sono al settimo cielo, sia perché torno al sabato sera in diretta di Raiuno, sia perché i temi che andremo ad affrontare li sento molto vicini».

Quando ha saputo che sarebbe stato lei a condurre?

«Dopo la conduzione della finalissima di Castrocaro, per la quale mi chiamò l’allora direttore di Raiuno Giancarlo Leone, il mio amico fraterno Carlo Conti mi ha voluto per Tale e Quale Show, un magnifico regalo che spero di aver ricambiato con le mie quindici performance. Poi è arrivato Effetto estate e nel frattempo ho conosciuto il nuovo direttore di rete, Andrea Fabiano. E ora eccomi qua».

Una serata che per lei ha un significato particolare

«E’ vero, sono un cattolico praticante, lo dico sommessamente perché è uno dei tanti doni che ritengo di aver ricevuto da Dio. E’ una bellissima soddisfazione artistica e professionale: percepisco il senso del dono che ho ricevuto. Da devoto di Padre Pio ritrovami a casa sua a condurre la sua festa è una fantastica coincidenza».

Sul palco con lei ci sarà anche Gigi D’Alessio, come vi dividerete i ruoli?

«Gigi si occuperà di gestire la parte artistica e musicale anche duettando con altri ospiti. Io gestirò le storie e le testimonianze degli ospiti che ci racconteranno il loro percorso spirituale e di fede».

Una festa dello spirito…

«Lo spirito di Dio e Padre Pio in questo programma aleggerà, non si può prescindere da questi due ospiti d’onore».

Ci sarà la raccolta fondi durante la serata?

«Sì, come sempre. Grazie a questa raccolta sono state realizzate tantissime opere per le persone più disagiate sia in Italia che nel mondo. Mandando un sms al numero 45501 si aiuteranno tre progetti: la costruzione di un Ospedale dei Poveri, il mantenimento di un orfanotrofio e di un villaggio per bambini diversamente abili e l’edificazione di una casa famiglia per l’assistenza ai bimbi HIV positivi».

Perché la si vede così poco in tv?

«Vorrei ricordare che io ci sono e nel pieno delle mie facoltà. Detto questo si va alle feste solo quando si è invitati. Cerco di farmi trovare sempre pronto anche adattandomi a tipologie diverse di programma, l’anno scorso la fascia mattutina di Effetto estate è stata la prima volta per me, sono più abituato all’intrattenimento, che a una conduzione di taglio giornalistico. Eppure l’ho fatto con ottimi risultati».

Il nome di Alessandro Greco è sempre legato a Furore.

«Furore sembra un nastro registrato è un programma che il pubblico ha amato e ama ancora. E’ stato l’inizio di tutto».

Amadeus condurrà The big music show un programma molto simile…

«L’intrattenimento musicale ha varie declinazioni però quella formula resta unica. Dopo Furore ci sono stati tanti programmi un po’ sulla stessa falsariga. Mi auguro che Amadeus riesca a ottenere il massimo del risultato, ma il pubblico quando parla di Furore parla di Furore. Tra l’altro qualche tempo fa si era sfiorato il suo ritorno in tv».

Quando?

«Quando Giancarlo Leone e Antonio Azzalini erano i responsabili dell’intrattenimento, tra le loro strategie c’era quella di riproporre alcuni programmi campioni di ascolti della Rai e fra questi c’era anche Furore. Mi chiamarono e mi dissero di prepararmi per un certo periodo, poi ci furono degli impedimenti e il progetto sfumò. Oggi Furore sarebbe più social. Ma io guardo anche ad altre possibilità, su altre reti».

Sul satellite per esempio?

«Quello che mi interessa è il progetto, non la piattaforma dove va in onda. La prima tv che ho fatto era quella che si vedeva solo nel quartiere, vengo dalla realtà delle piazze, delle piccole radio, e questo non lo dimentico».

Ecco la Radio, lei è conduttore su Rtl 102.5, ma il suo amico Carlo Conti è appena diventato direttore artistico di Radiorai. Se la chiamasse?

«Dovrebbe fare a cazzotti con Lorenzo Suraci, patron di Rtl, ma siccome sono fraterni amici mi sembra complicato. Comunque come si dice, chi la dura la vince».

Tiziana Leone

(Nella foto,  Alessandro Greco)