Pubblicato il 04/05/2016, 14:32 | Scritto da La Redazione

Tinny Andreatta: In Rai produrremo fiction per i giovani

Rai: serie per i giovani senza spiazzare il nostro pubblico.

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 49, di Silvia Fumarola.

Il direttore della fiction Tinny Andreatta presenta il nuovo piano editoriale: “Sperimentare confrontandosi con il mercato internazionale”.

Aprire al pubblico giovane, produrre per Rai 2, Rai 3 e Rai 4, tornare sulla scena internazionale con le coproduzioni. Il direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta, col direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, ha presentato al Maxxi di Roma il piano editoriale a una platea di oltre 150 produttori. «Il lavoro di questi anni ha portato ottimi risultati per la grande platea generalista di Rai 1» spiega «Ma va fatto un passo in più per costruire, com’è nel progetto di Campo Dall’Orto, un’offerta da “servizio pubblico universale”. La fiction è importante pensando anche a un’offerta crossmediale e multipiattaforma, per il pubblico che ci segue su tablet e cellulari». Oltre 400 ore all’anno prodotte con un budget di 180 milioni di euro, il percorso è tracciato ma come innovare l’offerta di Rai 1? «Lo stiamo facendo, ma necessariamente in modo più graduale, per non spiazzare il nostro pubblico. Il cambiamento si vedrà più netto sulle altre reti».

La sfida per i produttori sarà la nuova presentazione dei progetti: «In Italia si è sempre valutata più la scrittura degli aspetti “visivi”. Invece da oggi» chiarisce Andreatta «chi vorrà lavorare con la Rai dovrà presentare insieme al soggetto l’idea visiva e musicale». A febbraio i “100autori” avevano inviato una lettera a Campo Dall’Orto, sul futuro della fiction: «Credo che la migliore risposta alla loro lettera che chiedeva diversificazione delle proposte, sia la nuova linea editoriale che dimostra come la Rai voglia creare un’offerta per tutte le reti, sperimentare, declinare i generi e confrontarsi col mercato». Rai 2 racconterà al pubblico più giovane «una realtà non pacificata, personaggi e storie “scorretti”». Coliandro ha aperto la strada, arriveranno Il vicequestore Schiavone con Marco Giallini, dai romanzi di Antonio Manzini; e sono in progetto L’infiltrato, dal libro di Carlo Brambilla sulla storia di un maresciallo dei carabinieri infiltrato tra i narcotrafficanti e Suburra, prima produzione italiana di Netflix.

«Il poliziesco è una lingua franca», dice Andreatta «purché possieda la stessa qualità visiva, di interpretazione e di confezione della serialità internazionale». Se Montalbano è un classico di Rai 1, nel 2017 vedremo anche Il commissario Maltese con Kim Rossi Stuart e I bastardi di Pizzofalcone dai romanzi di Maurizio De Giovanni con Alessandro Gassmann. In autunno andrà in onda la serie nata dal film di Pif La mafia uccide solo d’estate, Cosa Nostra vista con gli occhi di un bambino. L’Italia che cambia è al centro della serie Di Padre in figlia da un’idea di Cristina Comencini, storia di emancipazione femminile dagli anni 60 a oggi nel Nord Est. «Rai 3 è la rete del reale», continua il direttore di Rai Fiction «delle docufiction e dei documentari sulla scia di The Jinx (Hbo). Claudio Canepari lavora a L’assedio di Roma, che intreccia le vicende malavitose di Mafia Capitale all’arrivo di Pignatone.

Rai 4 sarà il laboratorio, la rete dell’innovazione e del pubblico del web, più curioso. Ci piacerebbe testare formati più brevi, utilizzati da Netflix e Amazon, penso a Mozart in the Jungle e Girls». Tra gli eventi dell’anno I Medici, coprodotta con Lux Vide e Wild Bunch, con Richard Madden e Dustin Hoffman. Elena Ferrante arriverà in tv. «Stiamo sviluppando con Wildside e Fandango L’amica geniale, che interessa anche gli americani. Al mercato tv a Cannes c’è stato un sovvertimento, un forte interesse per i nostri progetti accomunati da un forte radicamento nella cultura italiana da parte dei distributori internazionali e i broadcaster».

(Nella foto Tinny Andreatta)