Pubblicato il 14/01/2016, 13:34 | Scritto da La Redazione
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Rai, superpoteri a Tagliavia: coordinerà web, reti e palinsesti – Il nuovo canone Rai non va pagato per lo streaming

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 11, di Marco Castoro.

Rai, superpoteri a Tagliavia: coordinerà web, reti e palinsesti

La Rai di Campo Dall’Orto comincia a mostrare qualche segno di vitalità. Dopo che in questi primi mesi del suo mandato il dg ha studiato e lavorato sotto traccia. Il nuovo capo azienda ha scelto il suo vice, il fedelissimo che lo affiancherà nella missione da portare a termine: riformare l’azienda per renderla una media company, sul modello Bbc, che la faccia diventare una risorsa culturale ed editoriale del Paese. Il prescelto è Gian Paolo Tagliavia, manager che Campo Dall’Orto conosce dai tempi di Mtv, La7 e Timedia. Il cda di Viale Mazzini ha approvato la riallocazione della Direzione New Media Platforms, denominandola Direzione Digital e collocandola sotto l’egida del dg. A capo della struttura ci sarà proprio Tagliavia. Si tratta del primo tassello. Il secondo potrebbe essere quello di affidare, sempre al numero 2, il coordinamento di offerta e palinsesti. Ruolo che attualmente ricopre Antonio Marano che sembra destinato a lasciare l’incarico. Per lui dovrebbe esserci un posto di prestigio a Rai Pubblicità. Di sicuro tornerà a Milano e non sarà più il vice dg. Carica alla quale Campo Dall’Orto sembra voglia rinunciare. Avendo in squadra, oltre a Tagliavia, un altro fedelissimo: il capo staff Guido Rossi.

POCHI MA BUONI L’atmosfera in Rai è un po’ surreale. Ci sono tutti i nuovi entrati con il dg che stanno sempre insieme senza dare confidenza a nessuno. E tutti gli altri a soffrire, senza che trapelino informazioni. A proposito di informazione c’è un altro pezzo da novanta nella nuova squadra di vertice, Carlo Verdelli. Il direttore editoriale ieri ha abbracciato commosso un vecchio amico, il consigliere Giancarlo Mazzuca. I due si sono rivisti dopo più di 25 anni, da quando Verdelli lavorava a Epoca e Mazzuca a Fortune. «Auguro a Verdelli di lavorare in modo efficace per il bene della Rai – ha detto il consigliere – e sono consapevole che ci riuscirà». Comunque il direttore editoriale avrà bisogno dell’appoggio del cda, perché seppure un po’ defenestrato dalla nuova legge ha ancora voce in capitolo sulla nomina dei direttori dei tiggì. Consiglieri che la sera prima del cda di ieri si sono ritrovati a cena (tutti meno Marco Fortis) in un ristorante romano proprio per dare un segnale di compattezza ai vertici di Viale Mazzini.

LO STATUTO Fumata nera per l’approvazione delle modifiche allo statuto nel cda di ieri. La nuova legge infatti non è stata ancora pubblicata in Gazzetta (forse domani o tra qualche giorno) e quindi tutto è rimandato alla prossima seduta. A tenere banco c’è sempre la questione di Capodanno. Il consigliere Franco Siddi ha posto il problema nel cda: «Non deve capitare più una cosa del genere, nemmeno per i tiggì. Non mi interessa se altri lo fanno. Non può prevalere l’ossessione dello share». Anche l’audizione in Vigilanza è stata molto veloce. L’intervento più coreografico è stato quello di Maurizio Gasparri che ha rivangato la questione del brano di Masini nello show di Capodanno. «Più che il countdown sbagliato mi ha offeso la questione della bestemmia e la scelta di salutare il 2016 mandando nelle case degli italiani la canzone Vaffanculo con il capostruttura Azzalini che cantava».

 

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 35, di Saverio Fossati.

Il nuovo canone Rai non va pagato per lo streaming

Per il nuovo canone Rai la botta arriverà a luglio, ma sarà meglio chiarire prima la propria posizione. Un comunicato stampa congiunto Entrate-Rai ha segnalato trionfalmente l’avvio dell’operazione, annunciando, con involontaria ironia, che «Pagare il canone tv è adesso facile come accendere la luce». Infatti, come deciso con la legge di Stabilità 2016, i 100 euro annui saranno addebitati in dieci rate nella bolletta di fornitura dell’energia elettrica. Per il 2016 il primo addebito arriverà dopo il 1° luglio, ma comprenderà tutte le prime rate (5 o 6, non è chiaro). I dubbi sorgono proprio lì dove il comunicato sembra rendere tutto molto semplice: «Il canone è dovuto una sola volta, per ogni famiglia o per gruppo di persone residenti nella stessa casa (…): il canone verrà addebitato nella bolletta elettrica della casa di residenza a prescindere dalla persona a cui è intestata». La Rai promette a breve l’attivazione di un numero verde gratuito ma già da ora si possono consultare le Faq sul sito www.canone.rai.it.

Tra le domande più comuni: chi ha una fornitura di energia elettrica deve pagare anche se non ha apparecchi di ricezione Tv? La Rai risponde che l’unico modo di sfuggire all’obbligo è quello di fare un’autocertificazione (come da Dpr 445/200o) allo sportello Sat delle Entrate, ma le modalità saranno definite da un provvedimento della stessa Agenzia. In realtà, la possibilità, concessa dalla legge di Stabilità a fornitori di energia elettrica, Anagrafe tributaria e ministero dell’Interno di scambiarsi notizie e dati (si spera con qualche garanzia di privacy) potrebbe eliminare all’origine le duplicazioni. Ma sarà un’impresa non facile. Altra questione chiarita dalla Rai è su chi non possiede televisori, ma solo un pc: questo da solo non obbliga a pagare, occorre che il pc sia dotato di un sintonizzatore, mentre vedere solo in streaming i programmi non implica che si debba versare il canone.

La «famiglia anagrafica» indicata nella legge di Stabilità è quella descritta dall’articolo 4 del Dpr 223/89. Sono comprese, quindi, le coppie di fatto laddove esistono i registri comunali delle unioni civili che in questo caso magari risparmierebbero un canone. Lo scopo della norma è di superare le duplicazioni inevitabili che si verificheranno quando le utenze elettriche siano intestate a componenti diversi della stessa famiglia, come spesso accade: in città è intestata alla moglie, nella casa di campagna al marito, o viceversa, oppure ai figli, quando in realtà la famiglia è una sola e quindi è uno solo anche il canone da pagare. Il discorso sanzioni è ormai superato dal nuovo meccanismo, tranne quelle (penali) per l’autocertificazione mendace. Non è chiaro cosa succederà in caso di morosità nel pagamento della bolletta elettrica. Le cose si presentano più complicate per chi ha la domiciliazione bancaria, dato che queste autorizzazioni all’addebito diretto rilasciate dai titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica «si intendono estese al pagamento del canone di abbonamento televisivo, salvo contraria manifestazione di volontà dell’utente», che quindi deve farsi parte attiva prima che arrivi in banca la bolletta da pagare. In sostanza, le banche (ma soprattutto i gestori del servizio di fornitura elettrica) rischiano la revoca della domiciliazione da parte dei molti che vogliono evitare di pagare due volte, almeno sinché la situazione non si sarà chiarita.

 

(Nella foto Gian Paolo Tagliavia)