Avviso ai critici televisivi: evitate di recensire i programmi dei colleghi giornalisti

Prendo spunto dalle critiche, positive e negative, che ha avuto il programma di Rai 3 di Beppe Severgnini, L’erba dei vicini. In particolare vedevo la critica, negativa, di Riccardo Bocca che cura (si fa per dire) una rubrica sia online che sull’Espresso, intitolata gli Antennati. Una rubrica che, come ho già detto altre volte in questo spazio, mi sembra la rubrica della casalinga di Voghera. Dice quello che gli viene in mente, così, a caso. Sinceramente, malgrado tutti gli sforzi che faccia, non riesco a intravedere un seppur vago metodo critico nel lavoro di Bocca, penso davvero che se il suo blog lo facesse un impiegato delle poste sarebbe uguale. Comunque, Severgnini gli sta antipatico e l’ha stroncato. Ora, Severgnini lavora per un gruppo concorrente a quello di Bocca e pochi giorni prima, invece, il critico televisivo del quotidiano del Gruppo L’Espresso, Antonio Dipollina, aveva lodato lo stesso programma, manco fosse la finale di Champions League.

Forse sarà stata l’invidia verso un collega, forse il bisogno di un’opinione riequilibratrice, forse semplicemente un parere assolutamente spontaneo e improvvisato, fatto sta che vorrei lanciare un appello ai critici televisivi: evitate di scrivere su programmi di colleghi, perché i pochi che vi leggono fanno dietrologie ancora maggiori rispetto a quello che scrivete tutti i giorni.  In estrema sintesi: già la vostra credibilità è abbastanza ridotta al lumicino, se vi cimentate anche nella critica al collega, vuol dire davvero che volete trasformare una recensione in una rivista di avanspettacolo.

Peter Parker

(Nella foto Beppe Severgnini)