Pubblicato il 14/11/2015, 16:31 | Scritto da La Redazione
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Rassegna Stampa – Scoprì le tangenti all’interno della Rai. Bruciata l’auto del capo dell’Audit

Rassegna Stampa – Scoprì le tangenti all’interno della Rai. Bruciata l’auto del capo dell’Audit
Nella notte fra mercoledì e giovedì scorsi qualcuno ha dato fuoco e distrutto la Range Rover di Gianfranco Cariola, ex Eni ora direttore dell'Internai Audit e responsabile anticorruzione della Rai.

Rassegna Stampa: Corriere della Sera Roma, pagina 5

Scoprì le tangenti all’interno della Rai. Bruciata l’auto del capo dell’Audit

Difficile pensare che non ci sia un collegamento. E proprio per questo l’episodio appare inquietante. Nella notte fra mercoledì e giovedì scorsi qualcuno ha dato fuoco e distrutto la Range Rover di Gianfranco Cariola, ex Eni ora direttore dell’Internal Audit e responsabile anticorruzione della Rai, ma soprattutto protagonista di recente dell’inchiesta che ha consentito alla procura di svelare un giro di tangenti sugli appalti all’interno della tv di Stato. L’incendio è stato appiccato in una strada dell’Eur dove la vettura era parcheggiata, nei pressi dell’abitazione di Cariola, ed è stato spento dai vigili del fuoco. Subito dopo il dirigente antisprechi della tv pubblica ha presentato denuncia alle forze dell’ordine. Nelle settimane scorse il dirigente, che coordina 23 ispettori nella Rai, aveva consegnato ai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria 37 rapporti riservati sugli appalti per scenografie e apparati tecnici decisi fra il 2010 e il 2013.

C’era anche un’edizione del Festival di Sanremo. Da lì erano scattate le indagini delle Fiamme gialle. Un terremoto per i vertici della Rai da dove ieri, dopo la notizia dell’incendio dell’auto di Cariola, è stato spiegato che l’attentato è «di chiaro intento intimidatorio». La Rai ha anche ribadito «la ferma decisione di proseguire nelle azioni avviate nel sostegno della cultura della legalità». Solidarietà al dirigente dai sette membri del Cda. «Registriamo con preoccupazione il grave atto intimidatorio, di chiaro stampo criminale», hanno spiegato Rita Borioni, Arturo Diaconale, Carlo Freccero, Guelfo Guelfi, Giancarlo Mazzuca, Paolo Messa e Franco Siddi.

 

(Nella foto la statua equestre di Viale Mazzini)