Pubblicato il 10/11/2015, 13:34 | Scritto da La Redazione
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“Lascia o raddoppia” il quiz che cambiò la tv

Rassegna stampa: Il Tempo, pagina 21, di Massimiliano Lenzi.

“Lascia o raddoppia” il quiz che cambiò la tv

La prima puntata condotta da Mike Bongiorno in onda nel novembre 1955. Sessanta anni fa il programma rivoluzione. Tenne attaccati al video milioni di italiani.

Lascia o raddoppia? La domanda, che racchiude in sé il gusto dell’azzardo, diede vita sessanta anni fa al primo quiz della neonata televisione italiana, che allora aveva un solo nome: Rai. La prima puntata, condotta da Mike Bongiorno vero prototipo del conduttore di talento, capostipite della fenomenologia televisiva a metà tra America e Italia, rassicurante ma cattivo al punto giusto andò in onda il 26 novembre del 1955 dopo che una settimana prima era stata testata una trasmissione di prova. Il quiz, per capire come abbia fatto epoca, influenzando gusti, abitudini e stili di vita degli italiani, andava inizialmente in onda il sabato ma verrà poi spostato al giovedì in seguito alle proteste degli esercenti cinematografici che lamentavano lo scarso pubblico nelle sale cinema per via dell’enorme successo dell’azzardo del Lascia o raddoppia? alla tv.

Il gioco prevedeva che il concorrente in gara, esperto in una materia da lui scelta, partendo da una quota base di 2.500 lire potesse arrivare, se rispondeva esattamente a domande a difficoltà crescente, alla domandona finale in cabina dove era in ballo la somma di 2 milioni e 256mila lire in gettoni d’oro che all’epoca rappresentavano un modo, eravamo alla metà degli anni ’50, per cambiar vita. La cabina era il clou dell’adrenalina di gioco per il concorrente in gara e televisiva per gli spettatori da casa. Il concorrente infatti poteva decidere se raddoppiare il premio massimo oppure lasciare, portandosi a casa una Fiat 600 perché tra i sogni dell’italiano medio di quegli anni una Fiat non mancava mai. Su questa narrazione spregiudicata, condita dalla apparente bonomia di un conduttore italoamericano, il Mike, prendeva forma qualcosa di più di un gioco a quiz per la tv. Si incarnava il sogno italiano, di mobilità sociale per mezzo di una scorciatoia, la tv, di un rischio mischiato al sapere nozionistico.

Scusi, lei lascia o raddoppia? Una domanda amletica, semplificata per tutti. Oggi, che la televisione vive un’era ibrida, per la tecnologia che muta il media e quindi il messaggio, per la fruizione che cambia di continuo, l’era manichea del lascia o del raddoppia rappresenta il mito, l’odissea di una Rai e di una televisione pubblica che, piaccia o no, avrebbe finito in meno di quindici armi con l’insegnare Maliano agli italiani (ovviamente le fasce più semplici e non le élite). Lascia o raddoppia?, un fenomeno di costume, il cinema lo inseguirà (uscirà, tra gli altri, un film dal titolo Totò, lascia o raddoppia?) e Mike Bongiorno, con buona pace degli intellettuali come il semiologo Umberto Eco (che lo definirà «esempio vivente della mediocrità»), finirà con l’incarnare un sogno, un immaginario, i simboli di un’Italia alla vigilia del boom economico.

Quattro anni e 191 puntate, sarà questa la serialità a episodi di una grande saga italiana che darà forma alla crescita di un Paese confuso, tra speranze, desideri, voglia di scorciatoie per farcela e semplice intrattenimento. Oggi, che da quel quiz son passati 60 anni, nella ricorrenza dì un avvenimento si annida in realtà lo specchio di quanto siamo cambiati. Nessun italiano sogna più di cambiare la propria vita economica, in meglio, vincendo ad un quiz e la tv è divenuta semmai un presidio per combattere l’anonimato, per essere riconosciuti da qualcuno, nell’era di internet. Non esiste più, per fare un esempio banale, la fruizione collettiva, tipo cinema, della tv, in un bar, o nella casa di un amico che abbia il televisore perché tutti, anche i più disgraziati, una tv c’è l’hanno e soprattutto perché il consumo del media televisione è divenuto individuale, da un tablet, uno smartphone o altri dispositivi mediali. L’Italia è mutata e pure i quiz (come la tv) non sono più quelli di una volta.

Dire se siano cambiati in meglio o in peggio, francamente, ha il sapore di una materia da lascia o raddoppia, un azzardo insomma. Di certo restano le battute, le frasi, le gaffe e le ironie del Mike nazionale come quando, dopo una performance del musicista John Cage, disse: «Ah! Lei va via e la sua musica resta qui, ma era meglio che la sua musica andasse via e lei restasse qui. Arrivederci signor Cage, arrivederci e buona fortuna a tutti con Lascia o raddoppia». Perché Mike Bongiorno, a condurre il primo quiz della tv italiana, si è divertito. Parecchio. E con lui i telespettatori ancora indecisi se lasciare o raddoppiare… Maledetta tv. Che avesse ragione Gianfranco Funari, quando ci scherzava sopra in romanesco: «O sai? La televisione è come la merda, se fa ma non se guarda».

 

(Nella foto Mike Bongiorno)