Pubblicato il 26/09/2015, 14:01 | Scritto da La Redazione

Sprechi in Rai, cinque microfoni al seguito di Renzi a New York

Sprechi in Rai, cinque microfoni al seguito di Renzi a New York
Ricordate i 5 microfoni Rai al seguito di Matteo Renzi in Australia, al G20 di Brisbane? Fu lo stesso premier, allora, a usare quell'immagine per sollecitare una rottamazione anti-sprechi a Viale Mazzini. Ebbene, quasi un anno dopo, succede di nuovo. Così sul Secolo XIX.

 

 

Rassegna Stampa: Il Secolo XIX, pagina 8, di Ilario Lombardo

 

COME UN ANNO FA

Sprechi in Rai, Cinque microfoni al seguito di Renzi a New York

 

ROMA. Ricordate i 5 microfoni Rai al seguito di Matteo Renzi in Australia, al G20 di Brisbane? Fu lo stesso premier, allora, a usare quell’immagine per sollecitare una rottamazione anti-sprechi a Viale Mazzini. Ebbene, quasi un anno dopo, succede di nuovo. Questa volta a New York: 5 giornalisti (Tgl, Tg2, Tg3, Rainews 24 e Gr) al seguito. Di chi? Di Renzi, ovviamente, impegnato nel summit Onu. Renzi a Central Park al concerto di Bono, Renzi invitato alla Clinton Foundation (dove troverà Massimo D’Alema), Renzi con Barack Obama e Renzi con il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki: lo spiegamento di forze che racconterà tutto questo potrà fare affidamento anche sulle due corrispondenti Tiziana Ferrario e Giovanna Botteri. Pare che i direttori di rete, venuti troppo tardi a conoscenza del gruppone Rai spedito negli Usa, siano corsi ai ripari. Un solo operatore per tutti e quattro gli inviati (quattro, perché il Gr non ha bisogno di video). Un anno fa il premier seguì l’onda dell’indignazione cresciuta sui social ed evocò la pesante ristrutturazione della riforma della Rai in stile Bbc. A guidare il carrozzone pubblico c’era il direttore generale Luigi Gubitosi, mai entrato davvero nel cuore di Renzi. La fotografia, delle cinque braccia con i microfoni targati Rai, però, dava ragione al disegno di fusione e consolidamento in due newsroom che aveva tracciato Gubitosi. Ma è un disegno che per ora rimane solo su carta. Nel frattempo gli sprechi continuano. Soprattutto quando a viaggiare è proprio il premier. Gli inviati “chigisti” (che in gergo sono i cronisti che seguono Palazzo Chigi) erano cinque anche in Israele, durante la visita del presidente del Consiglio, quando un anonimo dipendente Rai fece un po’ di conti su Facebook: «In una visita che non finirà nei libri di storia scriveva , spiegamento di mezzo al di sopra di ogni ragionevole esigenza». Anche lì cinque giornalisti più il corrispondente da Gerusalemme (Pietro Marrazzo); sei tecnici inviati da Roma e quattro tecnici appaltati dalla sede locale. «Inoltre, nelle ore precedenti l’avvio della visita il Tg1 ha inviato il collega Bergamini per la realizzazioni di ben 56 secondi di intervista a Netanyahu». Totale approssimativo, calcolava «superiore ai 30.000 euro non tenendo in considerazione costi degli spostamenti in loco costo delle troupe locali, Varie ed eventuali. Renzi si indignò per i 5 microfoni in Australia, lo farà anche ora?». La domanda dell’anonimo dipendente Rai vale anche per New York.