Pubblicato il 05/08/2015, 13:31 | Scritto da La Redazione

Carlo Freccero: «Sono un sasso lanciato nella palude renzista»

Carlo Freccero: «Sono un sasso lanciato nella palude renzista»
Dopo la nomina nel Cda, parla a Repubblica l’ex direttore di Rai5.

Rassegna Stampa: Repubblica, pagina 4 + 1, di Tommaso Ciriaco

 

L’INTERVISTA – CARLO FRECCERO

“Sono un sasso lanciato nella palude renzista”

 

ROMA. «All’inizio non avevo capito la mossa di Grillo. Ora sì. È stato astuto. Quanto godo…». Per Carlo Freccero le montagne russe in Rai sono appena iniziate. Quale mossa di Grillo, Freccero?

«Nel “carcere” della legge Gasparri, li ha fregati con il mio nome. Anche Sel mi ha lusingato. Ed ecco che si è avverato quello che non era accaduto con Rodotà: la candidatura dell’area di opposizione. Si rende conto?».

Di che cosa?

«È una mossa che crea disordine nella palude del renzismo e del patto del Nazareno».

Anche lei, Freccero, è stato lottizzato” dai grillini.

«Un paradosso, certo. Ma se ne può uscire. Dice Grillo che “nessun filo legherà mai Freccero al M5S”. Bellissimo. C’è un movimento che sceglie la mia visione della Rai. E sceglie uno che non è grillino. Ha letto il loro blog?».

No, cosa dicono Freccero?

«Che con me si buttano a sinistra. Significativo, no? Con i cinquestelle ci litigai per Farage. Ma di brutto, eh».

Ha mai votato per il Movimento?

«Mai stato un elettore di Grillo. Ho votato Syriza. Però voto per i grillini a livello locale».

Con Grillo avete già festeggiato?

«Con Grillo, come con Ricci, ci tiriamo il belino. Ci prendiamo in giro. Sa, i liguri depressi fanno così. Lui mi fa: “Destra, sinistra… non capisci nulla, sei vecchio”.

E io: “Non sai la differenza tra un computer e un…”

E il Pd? Potevano proporla loro. Deluso?

«Preferiscono come dg Campo Dall’Orto. Potevano confrontare i nostri due curriculum, e invece… Comunque, sì, mi meraviglio che la sinistra Pd non abbia fatto il mio nome. D’altra parte sul satellite mi mandò Rognoni…».

Il berlusconismo la allontanò nel 2002. Una rivincita?

«E chiaro. Ricordo le angherie fatte in Rai dagli scherani di Berlusconi, ma sinceramente di queste cose me ne frego».

Si sbilanci: la Rai è troppo “renziana”?

«Vediamo le nomine. La Rai è sempre dove va il padrone. Però Renzi vive un momento di crisi di comunicazione».

Prima non è sembrato tenero con Campo dell’Orto. Perché?

«E’ stato un consigliere di Renzi. Vorrei sapere il suo curriculum».

Freccero torna in Rai e riporta Santoro. Plausibile?

«Non posso riportare qualcuno, conosco i limiti da consigliere. Però posso dire: diamoci delle regole. Basta editti bulgari, né editti quando Renzi va in giro».

Altro scenario. I cinquestelle contro Vespa. Lei cosa fa?

«Posto per Vespa ci sarà sempre. Magari possiamo dire che non deve esserci a forza Vespa, tutti i giorni, non solo lui sul primo canale. Bene lui, ma bene anche altra gente»

Ma lei che Rai ha in mente?

«Con un paragone temerario: come la scuola pubblica. Che educhi allo spirito critico, come ai tempi del liceo. Non un ghetto di consumo televisivo, ma un luogo di libertà».