Pubblicato il 30/10/2017, 17:30 | Scritto da Gabriele Gambini

Lo scenografo Riccardo Bocchini: Vi racconto Stasera CasaMika

Riccardo Bocchini: “Il mio nome era circolato indebitamente in un’inchiesta su tangenti negli appalti Rai: ho sporto tredici querele e oggi sono ancora qui, nonostante le calunnie”

Il grado di potenza visiva di uno show è direttamente proporzionale al grado di suggestione di cui si fa portatore, frutto dell’equilibrio tra lo show per come è pensato e lo show per come è realizzato. In mezzo, c’è il mestiere di scenografo. E Stasera CasaMika (la seconda edizione, prodotta da Ballandi Multimedia, da martedì 31 ottobre alle 21.20 su Rai 2) punta molto sull’impatto delle suggestioni visive. «Vorremmo che gli spettatori si trovassero al cospetto di un sogno, una concatenazione d’immagini a metà tra l’onirico e il reale, per alimentare il contorno fiabesco del programma», dice Riccardo Bocchini, curatore in prima persona di questi aspetti. «In estate, Mika e io ci siamo ritrovati assieme in Grecia, confrontando le nostre idee. Da lì è nato il progetto di una struttura di palco con tante lettere luminose e meccaniche che si muovono, oltre a una pedana centrale che si solleva e a tanti dettagli, figli dell’immaginario pop anni ’60».

Bocchini ha all’attivo una lunga militanza nei programmi Rai, inclusi i tre Sanremo di Carlo Conti: «Sanremo è una macchina articolata, altamente tecnologica, a cui si deve dare estrema funzionalità. Ogni anno ci siamo inventati caratterizzazioni peculiari, frutto di semplici intuizioni: una volta la rappresentazione dello sbocciare di un fiore, un’altra quella di un pop-up».

Ma c’è tempo anche per chiarire un’altra questione. Lo scenografo non rilascia interviste da circa nove mesi, cioè da quando il suo nome era stato associato a un’indagine relativa a tangenti nell’assegnazione di appalti in Rai. L’inchiesta riguardava diverse produzioni della tv pubblica e ha coinvolto funzionari, dirigenti, direttori della fotografia. Il diretto interessato, tramite i suoi legali, aveva da subito smentito ogni coinvolgimento nella faccenda e oggi precisa: «Sono qui e lavoro ancora per la Rai perché il mio nome era stato inserito dentro a vicende che mi vedevano del tutto estraneo. Ho sporto tredici querele, purtroppo esistono persone cattive che diffondono calunnie, ma, per parafrasare Rossini, “la calunnia è un venticello”».
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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Riccardo Bocchini)