Pubblicato il 01/02/2017, 19:34 | Scritto da Gabriele Gambini

L’Isola dei Famosi 2017 a trazione Darwin attende di evolversi

L’Isola dei Famosi 2017 a trazione Darwin attende di evolversi
La nuova edizione del reality show di Canale 5 parte senza troppi colpi di scena ma con buoni numeri, lasciando il pubblico con la speranza che la vera evoluzione avvenga in fase narrativa, nelle prossime puntate.

L’Isola dei Famosi parte in rodaggio, ma nelle prossime puntate è lecito attendersi qualche colpo di scena

Parte all’insegna del darwinismo spicciolo, l’Isola dei Famosi, la terza targata Mediaset/Magnolia, con un giorno di ritardo, come due anni fa. Questo perché una tempesta ha impedito ai naufraghi di naufragare (sembra una supercazzola). Parte, si diceva, sfruttando quest’anno una semplificazione pop della teoria del buon sir Charles: in ogni prova i concorrenti sono messi a confronto con la dottoressa Tibi, uno scimpanzè ammaestrato dal curriculum artistico ricco, che esegue il loro stesso percorso di gara. Se i naufraghi fanno meglio di lei, hanno diritto a evolversi trasferendosi in un atollo più confortevole, in un meccanismo progressivo di miglioria delle condizioni ambientali. E ogni volta che si parla di Darwin, scatta il dibattito coi creazionisti, quelli che rifiutano la teoria dell’evoluzione della specie e sostengono il disegno intelligente con prospettive trascendenti. In questo caso, il filo diretto con il Nirvana deve averlo portato con sé il santone Raz Degan, con la sua aura quasi messianica e la totale impermeabilità al disagio circostante. Poco male. Se il divin Raz è puro spirito, a compiacere il pubblico con generosi dosi di materia ci ha pensato Dayane Mello, la brasiliana sembra messa lì apposta per soddisfare un’altra teoria scientifica, quella della tettonica a placche, nel suo caso poche placche e molta tettonica, a uso e consumo delle telecamere a caccia del particolare scabroso.

Bastano questi ingredienti a scandire ciò che l’Isola si propone di essere anche stavolta: un tentativo di evoluzione non tanto di generi umani messi a confronto, ma della commedia sporcacciona all’italiana. Che ha bisogno come il pane di qualche colpo di scena per non ingolfarsi nella calma piatta di un gioco senza frontiere qualunque. E per permettere alla brava Alessia Marcuzzi di dirigere la baracca con brio, confidando in qualche virata grottesca di un Ceccherini, in qualche scambio di convenevoli al veleno delle varie De Grenet, Caldonazzo, Grimaldi. Pronte per essere messe alla berlina dalla favella di Vladimir Luxuria, ieri apparsa in versione Savonarola fustigatrice dei costumi, domani linguacciuta cronista dalla stoccata ironica, a patto che il materiale umano a disposizione glielo consenta. Perché l’evoluzione vera che ci si attende è quella dell’interazione tra naufraghi, alla base del racconto e dell’intrattenimento. Quanto a quella darwiniana, è sempre stata nelle dinamiche del programma anche quando non c’erano le prove di gara a certificarlo. Basti pensare alle edizioni con cast disomogeneo, in cui scrittori di fama mondiale furono messi a confronto con i tronisti di turno. Più specie diverse di così!

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto il cast de L’Isola dei Famosi)