Pubblicato il 20/02/2012, 17:07 | Scritto da La Redazione

ELIMINATE IL TELEVOTO DA SANREMO

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Il Festival è uno show sempre più vecchio, che si basa su improvvisazione e precari equilibri. Va riformato completamente, a partire dalla reintroduzione delle giuria tecnica.

Ne abbiamo parlato tanto, ne abbiamo parlato tutti e francamente un altro articolo su Sanremo sembrerebbe superfluo. Festival troppo lungo, poche canzoni, Celentano lo ha cannibalizzato. Mazza è stato commissariato, Mazzi si è dimesso, Belen ha mostrato la farfallina, Papaleo ha fatto la foca. Il Festival non ci è piaciuto, ma lo abbiamo visto. Eppure qualcosa da dire ancora, forse ce l’ho.

La prima è che lo spettacolo non è all’altezza. Sanremo è il programma televisivo dell’anno, per noi italiani è l’equivalente degli Mtv Awards per gli americani o l’Eurosong per gli europei e francamente il paragone è avvilente. Certo, pure lì si gioca con provocazioni e scandali (vestiti di Lady Gaga e baci saffici di Madonna), ma il livello è così alto che la mission del programma ne esce addirittura rafforzata e non indebolita.

Da noi sembra regni l’improvvisazione, anzi l’approssimazione, sempre. Morandi non sa che cosa deve fare, gli ospiti fanno interventi troppo lunghi e il più delle volte banali, la stessa scenografia di Castelli era inadeguata (l’idea di un’astronave che assomiglia a una cozza ancora non l’ho capita), le luci di Pierri non sempre creavano la suggestione necessaria e la stessa regia di Vicario era meno sicura del solito.

E per preparare Sanremo normalmente si hanno sei mesi, cinque mesi al minimo. Possibile che siamo così inferiori agli altri? La risposta è “no”, non siamo inferiori a nessuno, ma organizzare cinque serate senza la possibilità di provare alcunché porta a questi risultati. Gli ospiti arrivano qualche ora prima della diretta, la dirigenza asseconda i capricci delle star, il tempo stringe e si va in onda cercando di creare rumore e non spettacolo, che implica prove, coordinamento e soprattutto tempo.

Come si può rimediare? Meno serate e più prove, la confezione dello spettacolo ne guadagnerebbe e forse il livello complessivo salirebbe.

La seconda cosa che non mi va giù sono le votazioni e i vincitori. Niente contro la Marrone e il ragazzino Cirillo, ma quello che non mi convince è il televoto. Che c’entra con un Festival? Ma per caso gli Oscar si assegnano con il televoto? Allora sicuramente i film tipo Porky’s sarebbero sommersi da statuette. Ma ve lo immaginate la Mostra del cinema di Venezia che assegna il leone d’oro con il televoto? Natale a Cortina vincerebbe su film cinesi come Lanterne Rosse o sull’ultimo di Woody Allen.

No, non ci siamo. La giuria di un Festival deve essere tecnica e con un grado di competenza perlomeno accettabile. Poi, casomai, se non ci piacciono le sue scelte la criticheremo, ma almeno sappiamo chi criticare. Se invece si resterà con questo tipo di votazione vinceranno solo cantanti usciti da talent show e allo stesso Festival per differenziarsi non rimarrà altro che drogare l’ascolto con scandali e trovate pubblicitarie. Che infatti tradiscono sempre di più la sua mission originaria: fare ascoltare la nuova musica leggera italiana.

 

Pietro Berna

 

(Nella foto Gianni Morandi)