Pubblicato il 22/12/2023, 15:03 | Scritto da La Redazione

Super Lega – Uefa: cosa cambia per i tifosi?

Super Lega – Uefa: cosa cambia per i tifosi?
La sentenza, potenzialmente, è rivoluzionaria. Le conseguenze tutte da definire. L'Uefa agisce in un regime di monopolio, il calcio non è più un mondo a sé, ma deve sottostare alle norme sulla concorrenza come qualsiasi altra attività economica. Così sul Corriere della Sera.

Sentenza choc Via libera alla Superlega La Corte europea contro Uefa e Fifa «Non potete sanzionare le società e impedire la partecipazione»

Corriere della Sera, di Arianna Ravelli, pag. 8,9 e 11

La sentenza, potenzialmente, è rivoluzionaria. Le conseguenze tutte da definire. L’Uefa agisce in un regime di monopolio, il calcio non è più un mondo a sé, ma deve sottostare alle norme sulla concorrenza come qualsiasi altra attività economica. E quindi l’Uefa non può vietare né sanzionare i club che vogliono organizzare competizioni alternative. «Le norme della Fifa e della Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche per club, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione. Impedire ai club e ai giocatori di giocare in competizioni come la Superlega, è illegale». Cosa dice la Corte Così ha deciso la Corte di giustizia europea, riunita in gran sezione (15 giudici), andando forse oltre le aspettative della stessa Superlega (ricordate? Il progetto del 2021 lanciato malamente da Juve, Real e Barcellona, ora completamente rivisto) che esce vincitrice da questa tappa e lo sottolinea con toni enfatici: «Abbiamo ottenuto il diritto di competere. U monopolio Uefa è finito. U calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro. Per i tifosi: proponiamo la visione gratuita di tutte le partite. Per i club: le entrate e le spese di solidarietà saranno garantite». Un accenno a quello che da oggi potrà succedere. Le conseguenze In realtà è prematuro stabilire le conseguenze, dal terremoto cadrà un sassolino o una valanga? Quanti club aderiranno al nuovo progetto? È controverso, che le Federazioni possano estrometterli dai campionati nazionali, che, nella mente degli organizzatori, sono complementari alla Superlega. Però i tifosi sono tradizionalisti. Per ora gli apertamente favorevoli sono solo Real e Barcellona, ma è presto: stanno tutti studiando, la Superlega promette più soldi per tutti.

Le sentenze da considerare sono tre (inappellabili): quella che riguarda la Superlega, un’altra sui vivai dell’Anversa e una terza sull’Unione internazionale pattinaggio (che ha vietato altre competizioni alternative e, dice la Corte in modo duro, non poteva farlo): lette tutte assieme sembrano suggerire una nuova governance del mondo dello sport. Quella che è caduta ieri, è proprio la specificità del caldo, che era stata riconosciuta anche dall’avvocato generale che, un anno fa, aveva dato un parere (non vincolante) in senso opposto. La Corte ha invece giudicato il calcio come qualsiasi altro business e ha deciso che l’Uefa ha esercitato un abuso di posizione dominante che ha comportato una restrizione della concorrenza. I giudici infatti dicono: attenzione, nel non autorizzare la Superlega (e nel minacciare sanzioni) non state tenendo conto degli interessi dei club e anche di quelli dei tifosi, che potrebbero beneficiare di queste nuove competizioni e che invece andrebbero almeno tenuti in considerazione. A maggior ragione perché l’Uefa a sua volta organizza delle competizioni e il rischio di conflitto di interesse è altissimo. «L’organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti mediatici costituiscono, in tutta evidenza, attività economiche. Essi devono quindi rispettare le regole della concorrenza», scrivono i giudici. «Quando un’impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni alle quali imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere deve, tenuto conto del rischio di conflitto di interessi che ne deriva, essere soggetto a criteri idonei a garantire che siano trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati.
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto Aleksander Ceferin)