Pubblicato il 20/12/2023, 15:04 | Scritto da La Redazione

Netflix: ecco il ritorno di Berlino

Netflix: ecco il ritorno di Berlino
Un bagno di folla a Roma ha accolto i protagonisti di «Berlino», la serie spin-off de «La casa di carta», creata da Alex Pina ed Esther Martinez Lobato, che debutterà in esclusiva su Netflix il 29 dicembre. A interpretare l'iconico personaggio di Andrés de Fonollosa, noto come Berlino. Così su Il Tempo.

La Casa di Carta come la Dolce Vita

Il Tempo, di Giulia Bianconi, pag. 22

Un bagno di folla a Roma ha accolto i protagonisti di «Berlino», la serie spin-off de «La casa di carta», creata da Alex Pina ed Esther Martinez Lobato, che debutterà in esclusiva su Netflix il 29 dicembre. A interpretare l’iconico personaggio di Andrés de Fonollosa, noto come Berlino, è ancora una volta Pedro Alonso, che è arrivato nella Capitale con i colleghi Michelle Jenner e Tristán Ulloa. «Berlino» è ambientata ai tempi degli anni d’oro del protagonista, quando ancora non sapeva di essere malato e non era rimasto intrappolato all’interno della zecca spagnola. In questi otto episodi prepara una delle sue rapine più straordinarie: far sparire a Parigi gioielli per un valore di 44 milioni. Per farlo, chiederà aiuto a una delle tre bande con cui ha rubato in passato. Ma a contare nella vita di Berlino, oltre ai soldi, è l’amore. «Quando mi hanno proposto uno spin-off su Berlino avevo parecchi dubbi. È un personaggio con un’incredibile potenzialità narrativa, ma ero preoccupato per la mia esposizione mediatica. Poi dopo un giorno e mezzo ho detto di sì per la grande opportunità», racconta Alonso, che della serie spiega: «È molto diversa perché nella precedente c’era l’aspetto della morte. Qui c’è molta più fantasia, immaginazione. Si tratta di una commedia romantica e in questo caso ha senso l’illusionismo. Alla Francia abbiamo rubato il romanticismo». Di Berlino, l’attore spagnolo, 52 anni, poi dice: «Si passa da un personaggio torbido, tenebroso, che oltretutto muore, e scompare per poi ricomparire, a un personaggio sempre con un’ambivalenza morale, che ora però è più luminoso. Mi ha costretto a rendere difficile quello che dovrebbe essere facile. La gente preferisce i personaggi tormentati, mentre lui lo e meno qui». E sulle similitudini con Berlino, conclude: «Ci sono delle cose di lui in me, ma non l’ombra che si porta dietro. Condivido con lui il suo voler essere molto presente senza formule, fuggire la stabilità, vivere il momento, superare il limite». Michelle Jenner, che nella serie è Keila, un genio dell’ingegneria elettronica, parla anche lei di «una serie più luminosa. Le relazioni amorose sono il fattore che rende umani i personaggi, ed è quello che richiama lo spettatore. Ogni personaggio è padrone di se stesso, ma poi tutti perdono il controllo. Anche il mio viene travolto dalla passione».
(Continua su Il Tempo)

 

 

 

 

 

 

(Nella foto il cast de La Casa di Carta)