Pubblicato il 05/12/2023, 19:03 | Scritto da La Redazione

Sanremo 2024: Il maestro Tempera boccia la kermesse

Sanremo 2024: Il maestro Tempera boccia la kermesse
«Dj Amadeus deve ringraziare "San Fiorello" se è ancora direttore artistico: ogni mattina alle 7 da Viva Rai2' tira la volata al Festival del 2024, per poi essere ripagato dall'amico "Ama" che lo chiamerà perla solita apparizione a Sanremo. Così la sua intervista a L'Avvenire.

Tempera, il maestro bacchetta: «Un Sanremo buono solo per la tv»

L’Avvenire, di Massimiliano Castellani, pag. 24

«Dj Amadeus deve ringraziare “San Fiorello” se è ancora direttore artistico: ogni mattina alle 7 da Viva Rai2′ tira la volata al Festival del 2024, per poi essere ripagato dall’amico “Ama” che lo chiamerà perla solita apparizione a Sanremo. E i pubblicitari pagano e i giornalisti mangiano!», dice con timbro ironico alla Totò, un veterano dell’Ariston: il maestro Vince Tempera che alla direzione d’orchestra di Festival ne ha collezionati una trentina.

Che Festival sarà quello annunciato domenica da Amadeus dall’altro “supertraino” sanremese del Tg1?

Un altro classico prodotto ad uso e consumo della televisione. Le canzoni non servono più a niente… Tre mesi e sono già più vecchie e dimenticate di quelle dei tempi di Claudio Villa, il quale, per capire come i tempi sono cambiati, a 40 anni era fuori dai giochi, per limiti anagrafici.

Tra i tanti artisti che lei ha diretto sul palco sanremese figurano anche i Negramaro: la band salentina è tra i 27 big al quali si aggiungeranno i 3 giovani che usciranno dalle finali. E siamo a30, ma con lode o no?

Ma quale lode, ma cos’è sta grande ammucchiata? Troppi 30 big, poi con quei tempi assurdi delle dirette di Rail che bisogna fare l’alba per sapere i risultati della gara. I Negramaro nel 2005 con Mentre tutto scorre vennero buttati subito fuori dal Festival, ma poi il loro disco ha venduto 2 milioni di copie (perché 18 anni fa si vendevano ancora i dischi). Una bella rivincita, anche se la rivincita vera se la prende chi a Sanremo non va più e però sbanca sui mercati internazionali. Vedi Laura Pausini o Eros Ramazzotti, le loro canzoni le comprano e le cantano in tutte le case dei Paesi latinoamericani.

Ma anche vecchie glorie, ripescate da Amadeus, i Ricchi e Poveri e Loredana Bertè, con le loro hit storiche lanciate a Sanremo poi hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo.

Vero, ma ora arrivano al Festival senza un vero contratto discografico e anche questo la dice lunga su come le cose siano cambiate e in peggio. Sei Ricchi e Poveri mi chiamassero li dirigerei volentieri… Comunque per simpatia io tifo la Bertè, anche perché vado fiero di aver prodotto una delle sue canzoni iconiche, Sei bellissima.

Ma questa 74a edizione sanremese la potremmo intitolare “sei bruttissima”?

No dai. In fondo ci sta: Amadeus ha fatto la solita buona infornata per firmare un altro Sanremo che deve accontentare tutti. Il direttore artistico guarda allo share e per non perdere lo zoccolo dei giovani telespettatori mette dentro i rapper, stando ben attento che non siano troppo cattivi, perché dopo le retatemilanesi anche Ghali è uno che va usato leggendo prima le avvertenze del brano. Poi scientemente ha inserito tutti i protagonisti dei tormentoni estivi, da Annalisa ai The Kolors. E quelli che il grande pubblico non sa chi siano, state certi che è gente che arriva al Festival portando in dote milioni di followers e altre stregonerie da maghi della Rete.

In gara anche Nek, il quale dopo la stagione bis del programma di Rai2, Dalla strada al palco c’è chi lo vedrebbe bene anche come conduttore di Sanremo.

Nek sul fronte televisivo non mi dispiace, ma deve fare ancora un altro po’ di gavetta prima di arrivare a condurre il Festival. Intanto aiuta Renga che negli ultimi anni non ha scritto più una canzone che si ricordi e insieme fanno questo tour infinito dove almeno loro non hanno la presunzione di dire che le date sono soldout… Che questa dei soldout sbandierati è un’altra “truffa; e parte da lì, da quei promoter che fanno i marionettisti anche dietro le quinte dell’Ariston. E chi vuole capire mi ha capito…
(Continua su L’Avvenire)

 

 

 

 

 

(Nella foto il Maestro Vince Tempera)