Pubblicato il 22/11/2023, 15:02 | Scritto da La Redazione
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Anna Kanakis: il ricordo de Il Giornale

Anna Kanakis: il ricordo de Il Giornale
Una bellezza folgorante e acerba. Portata con la leggerezza di una cascata di riccioli e di uno scettro da Miss Italia alzato con il sorriso, come di chi ha vinto per sbaglio. Una bellezza mediterranea e dalle forme sottili, portata come un vestito elegante che non ha bisogno di farsi notare. Così su Il Giornale.

Una donna straordinaria Da Miss Italia a 15 anni alla politica con Cossiga

Il Giornale, di Matteo Sacchi, pag. 26

Una bellezza folgorante e acerba. Portata con la leggerezza di una cascata di riccioli e di uno scettro da Miss Italia alzato con il sorriso, come di chi ha vinto per sbaglio. Una bellezza mediterranea e dalle forme sottili, portata come un vestito elegante che non ha bisogno di farsi notare. Questo è il punto di partenza quasi inevitabile per ricordare Anna Kanalds che è morta ieri a Roma, come ha annunciato il marito Marco Merati Foscarini. L’attrice e scrittrice aveva sessantun anni, e nella memoria degli italiani resterà proprio a partire da quella sua vittoria a «Miss Italia» nel settembre 1977: una quindicenne che, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, viene scelta per incarnare l’idea italiana di bellezza. Figlia di padre greco, nativo di Creta, un ingegnere, e di madre, una avvocato, originaria di Tortorici (nella parte messinese dei Nebrodi), fu la prima ragazza così giovane a vincere il concorso di bellezza, dopo una modifica del regolamento. Nel 1981 partecipò anche a Miss Universo e, in seguito, segui il percorso quasi automatico verso la camera di modella. Come molte bellezze dell’epoca traghettò rapidamente al cinema, verso le commedie anni ’80. Dove era contesa dai registi sia per la bellezza sia per il suo essere tutt’altro che diva capricciosa. Diretta più volte da Castellano e Pipolo e da Sergio Martino in film come Attila flagello di Dio (1982), Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983), Acapulco, prima spiaggia… a sinistra (1983). Risate e sex appeal furono il mix che la fece conoscere al grande pubblico.

Si ricorda un solo tentativo drammatico, con una parte da brigantessa nella pellicola di Luigi Magni ‘O Re, con Giancarlo Giannini e Ornella Muti: il film vinse un nastro d’argento e due David di Donatello. Poi anche la televisione l’aveva voluta spesso con moli da coprotagonista come in Vento di ponente (2002) e in La Terza Verità (2007). Kanalds ebbe anche una breve carriera politica: diventò responsabile Cultura e spettacolo dell’Unione Democratica per la Repubblica (UDR), il partito fondato da Francesco Cossiga. Poi, nel 2010, una svolta che in pochi si sarebbero aspettati. Si dedicò anima e corpo alla passione che coltivava da tempo: la scrittura. Debuttò Nel 2010, per i tipi di Marsilio con il romanzo Sei così mia quando dormi. L’ultimo scandaloso amore di George Sand. Al centro del romanzo, l’amore durato 15 anni tra l’incisore Alexandre Manceau e la scrittrice ribelle George Sand. Nel 2011 un secondo romanzo con un tema ancora più scabroso: ne L’amante di Goebbels (sempre Marsilio) ha narrato la storia vera di Lída Baarová, attrice cecoslovacca che fu amante di Joseph Goebbels  nel 1938 e che dopo la guerra proprio per questo aveva rischiato la condanna a morte. Infine, nel 2022, con BaldinieCastoldi un altro romanzo storico, Non giudicarmi, in cui il protagonista è il barone Jacques d’Adelswärd Fersen (1880-1923), uno dei personaggi più eccentrici e sgargianti della Belle Époque.
(Continua su Il Giornale)

 

 

 

 

 

(Nella foto Anna Kanakis)