Pubblicato il 02/10/2023, 19:03 | Scritto da La Redazione
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La pensione di Murdoch potrebbe non essere così serena

La pensione di Murdoch potrebbe non essere così serena
Michael Wolff ha scritto, fra le altre cose, una triologia su Donald Trump. Ricordate il besteller mondiale Fire and Fury? Questa volta il suo nuovo libro, uscito la settimana scorsa, colpisce al cuore Rupert Murdoch. A partire dal titolo: The Fall: The End of Fox News and the Murdoch Dinasty. Così Mario Plateo su Repubblica Affari & Finanza.

La Succession dei Murdoch le liti tra i figli e lo scontro finale con Trump

Repubblica Affari & Finanza, di Mario Plateo, pag. 12

Michael Wolff ha scritto, fra le altre cose, una triologia su Donald Trump. Ricordate il besteller mondiale Fire and Fury? Questa volta il suo nuovo libro, uscito la settimana scorsa, colpisce al cuore Rupert Murdoch. A partire dal titolo: The Fall: The End of Fox News and the Murdoch Dinasty (“La caduta: la Fine di Fox News e della dinastia Murdoch”). Un titolo provocatorio, visto che Fox continua a macinare profitti record: «Vero – dice Wolff – Ma dobbiamo pensare al futuro, non a oggi. Le condizioni perché gli eredi vadano d’accordo, la sostenibilità tecnica del mezzo televisivo e quella finanziaria, che seguirà, non ci sono». Ma nel presente il duello più affascinante sarà quello fra Trump e Murdoch: «Pensa allo strano destino di questi due titani della storia del nostro tempo, si odiano, ma hanno anche bisogno l’uno dell’altro», dice. C’è poi un altro rapporto difficile: quello fra lui, Michael, e Murdoch, di cui Wolff ha già scritto una biografia nel 2008, ma questo lo vedremo dopo. Partiamo intanto dal contesto affari, perché mai come in questo libro gli elementi “esterni”, le predisposizioni psicologiche, le diffidenze, l’odio reciproco fra Trump e Murdoch e quelle interne ai Murdoch spiegano i rischi che corre un modello di business di grande successo, ma vulnerabile a corto circuiti di personalità. Partiamo da Murdoch, il più anziano. Ha creato il più ricco impero mediatico della storia. Poi nel 2019 ha venduto per 70 miliardi di dollari la divisione entertainment, la più importante. L’impero delle news resta, ma è cresciuto sulle ali di una nuova destra, facendola a sua volta volare.

Una destra più focalizzata sugli anni Sessanta che sul futuro. Con le derive che conosciamo: il populismo di Trump nasce da Fox News e dai suoi protagonisti ormai leggendari, Roger Ailes, Sean Hannity e Tucker Carlson, il numero uno dei broadcaster, che oggi ha un patrimonio stimato in quasi 400 milioni di dollari grazie all’aver sventolato la bandiera di Trump. Eppure Rupert non sopporta Trump, lo trova volgare, inadeguato e – come ci racconta Michael Wolff, lo vorrebbe morto – «… non è ancora morto – si chiede Murdoch nel libro – con tutto quello che ingurgita?». Osservazione curiosa per due ragioni. «La prima – dice Wolff- è che c’è uno scontro frontale fra questi due uomini». Murdoch è pronto a uccidere la sua gallina dalle uova d’oro e con lui ha fatto fuori i grandi protagonisti della sua rete. Ailes è morto, ma dopo essere stato messo da parte. Hannitye Carlson sono stati licenziati senza troppi complimenti sulla scia dello scandalo Dominion, quell’azienda che produce macchine elettorali, accusata dai commentatori di Fox di aver manipolato il voto del 2020. Uno scherzetto che è costato a Fox quasi 800 milioni di dollari di multa. «Lo scontro è con Trump. Per Murdoch Fox deve essere più forte di Trump, cresce e si afferma anche senza Trump e i suoi accoliti – dice Wolff – ma è difficile cambiare così l’offerta alla tua audience. Trump da parte sua sta facendo la stessa cosa, è convinto che senza di lui Fox morirà». Comunque sia, questo scontro aperto non fa bene a Fox, confonde il suo fedele pubblico che potrebbe disamorarsi. E poi ci sarà la campagna 2024 a complicare le cose: possibile che Trump e Fox si facciano la guerra? Il secondo punto di Micheal è che se Trump ha 77 anni e sembra un ragazzino, Murdoch ne ha compiuti 92. «Non siamo eterni, ma lui sembra voler ignorare la legge della natura», dice Wolff e all’inzio del libro immagina che Murdoch sia già morto per simulare un confronto di network. Già questi scambi ci danno l’idea della forza provocatoria di questo libro che, attenzione, non è solo una collezione di aneddoti scandalosi o pettegoli, che pure ci sono, e certo danno colore.
(Continua su Repubblica Affari & Finanza)

 

 

 

 

 

(Nella foto Rupert Murdoch)