Pubblicato il 28/09/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

É un rimpallo di accuse fra l’Usigrai e Gasparri

É un rimpallo di accuse fra l’Usigrai e Gasparri
«Meglio la “gasparrite” che il "bordocampismo", quella sì una malattia che colpisce ambienti vicini all'Usigrai». Sceglie la strada dell'ironia Maurizio Gasparri - senatore di Forza Italia, componente della commissione di Vigilanza sulla Rai - per replicare alla nota con la quale l'Usigrai lo tira in ballo. Così Tommaso Montesano su Libero.

L’Usigrai tace sulle promozioni “fai da te”

Libero Quotidiano, di Tommaso Montesano, pag. 10

«Meglio la “gasparrite” che il “bordocampismo”, quella sì una malattia che colpisce ambienti vicini all’Usigrai». Sceglie la strada dell’ironia Maurizio Gasparri – senatore di Forza Italia, componente della commissione di Vigilanza sulla Rai – per replicare alla nota con la quale l’Usigrai lo tira in ballo nel comunicato dove in realtà il bersaglio è un altro, ovvero la componente sindacale rivale – di minoranza – di Pluralismo e Libertà.
Necessario passo indietro. Martedì sera Pluralismo e Libertà diffonde un comunicato nel quale alza il tiro sull’esecutivo di Usigrai: «Invece di polemizzare nei confronti di ogni nuova produzione, dovrebbe occuparsi dei colleghi di RaiSport, che nelle ultime ore si vedono scavalcati nell’assegnazione di incarichi da parte dei colleghi appartenenti ad altre testate». E qui entra in ballo la “bordocampista” citata da Gasparri. Pluralismo e Libertà, infatti, ricorda ai colleghi il caso di Sara Meini, la giornalista della Tgr Toscana che sarà la nuova bordocampista di RaiSport per le partite della nazionale femminile di calcio. E questo «malgrado la testata conti su più di 100 giornalisti e decine di inviati qualificati. Come mai in questo caso l’Usigrai non ha niente da dire?». Avrebbe potuto dire la sua il comitato di redazione – cdr, il “soindacato interno – della testata, ma – ricorda Pluralismo e Libertà – da un anno non c’è. Ieri va in scena il botta e risposta che coinvolge anche Gasparri, dall’estate impegnato a squarciare il velo sul comportamento del «fazioso» sindacato della Rai.

Usigrai, infatti, definisce «esilarante» il comunicato dei colleghi, accusati di somigliare «sempre più a una costola della comunicazione aziendale». Il ditino si alza sui «programmi esterni scelti esclusivamente con logiche politiche e a costi esorbitanti», ma glissa sul «caso», secondo Usigrai costruito ad «arte», di Meini, derubricato a «killeraggio nei nei confronti di una collega». Un «killeraggio» figlio della «gasparrite», appunto.
Poco dopo arriva la controreplica di Pluralismo e Libertà, che accusa i colleghi di essere «stranamente» distratti, evasivi ed elusivi «quando sono messi davanti a domande e fatti concreti». Come i cento giornalisti e le decine di inviati di RaiSport «allegramente scavalcati in una funzione specifica e a loro specificamente attribuita – il “bordocampo” della nazionale femminile – da una collega della Tgr Toscana». Nel mirino finiscono le «promozioni fai da te», ma anche i «100mila euro» che sarebbero «spariti dal conto foraggiato dagli iscritti, sui quali l’esecuitvo (Usigrai, ndr) si contorce e si nasconde dietro un inesistente segreto istruttorio, mentre farebbe meglio ad esibire le carte».
(Continua su Libero Quotidiano)