Pubblicato il 20/07/2023, 13:04 | Scritto da La Redazione
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Andrea Purgatori: Il ricordo di Walter Veltroni

Andrea Purgatori: Il ricordo di Walter Veltroni
Faccio fatica a scrivere di Andrea al passato. La sua malattia è stata terribile, fulminante, spietata. Lui l'ha combattuta ma non ce l'ha fatta. Ci siamo scritti finché ha potuto, con quel pudore che caratterizza le relazioni tra affetti quando qualcuno è colpito da una malattia. Così Walter Veltroni sul Corriere della Sera.

Rabdomante di verità e limpidezza

Corriere della Sera, di Walter Veltroni, pag. 17

Faccio fatica a scrivere di Andrea al passato. La sua malattia è stata terribile, fulminante, spietata. Lui l’ha combattuta ma non ce l’ha fatta. Ci siamo scritti finché ha potuto, con quel pudore che caratterizza le relazioni tra affetti quando qualcuno è colpito da una malattia. Avevamo recentemente progettato insieme una serie sulla strage di Ustica per una piattaforma internazionale. Avevamo scritto a quattro mani le puntate, avevamo definito contenuti e linguaggi. Volevamo che fosse lui il protaga nista, perché se lo meritava. E lui il cronista coraggioso interpretato da Corso Salani, altra morte prematura, nel bellissimo film di Marco Risi II muro di gomma. Andrea, la sera dell’abbattimento dell’aereo, ricevette una telefonata da una persona che conosceva. Questa voce gli diceva che le cose non erano andate come veniva già detto. Andrea si è gettato su questa storia con il coraggio che ha sempre animato il suo modo di intendere la sua professione. Voglio dirlo in modo chiaro, inequivoco: Andrea Purgatori è stato il giornalista esemplare. E stato la testimonianza che si può intendere il raccontare la realtà come una sfida costante con la propria coscienza, come un dovere che ha profili etici nei confronti delle cose, degli altri, di sé stessi. Non è mai stato un complottista, un dietrologo, non ha mai usato ideologie per raccontare la realtà. Aveva le sue solide convinzioni politiche e ideali ma non le ha mal usate per distorcere la realtà, per usare l’informazione a fini di parte.

La sua parte, l’unica parte alla quale ha consacrato la sua vita professionale e personale, era la realtà. Non dico la verità, categoria di labile definizione. Ma la realtà, le cose come sono accadute. Su questo giornale Andrea ha scritto di Ustica per anni, per contestare le bugle pelose di chi sosteneva le teorie più strampalate: il «cedimento strutturale» o la «bomba a bordo» o tutte le altre follie che servivano a camuffare la realtà che Andrea aveva scoperto fin dal primo momento. Andrea Purgatori ha detto agli italiani che sul cielo di Ustica si era combattuta la più grande battaglia militare in Europa dalla fine della guerra. Una verità che faceva tremare molti ambienti, in Italia e all’estero. Una verità che gli costò minacce alla sua stessa vita. Andrea non ha smesso mai di cercare, magnifico rabdomante della realtà. E lo faceva con una febbre che univa la sua coscienza professionale e quella civile. Lo sanno gli spettatori di Atlantide e tutti coloro che hanno letto i. suoi articoli o i suoi libri. Gli Italiani, lo dico senza enfasi, sono debitori nei suoi confronti. Senza di lui, e senza la battaglia di Darla Bonfietti e dell’associazione dei familiari, Ustica sarebbe stata sepolta sotto le bugle.
(Continua su Il Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto Andrea Purgatori in una puntata di Atlantide)