Pubblicato il 14/07/2023, 19:04 | Scritto da La Redazione
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Rocco Casalino: Il mio talento? Individuare chi è comunicativo

«Io, un sopravvissuto, ho una regola: mai andare controvento»

Corriere della Sera 7, di Emanuele Buzzi, pag. 24

Mistero Rocco. Il presente è nell’ombra, il futuro pieno di interrogativi. Sarà un eurodeputato o ha altre ambizioni? Per ora Rocco Casalino, plenipotenziario della comunicazione M5S da quasi un decennio, preferisce il silenzio e stare lontano dalle luci della ribalta mediatica. Strano per un uomo abituato fino a poco tempo fa a ritagliarsi un molo talmente ingombrante da meritarsi l’etichetta di Richelieu di Palazzo Chigi. Più di un semplice portavoce: un’ombra accanto a Giuseppe Conte nei suoi due governi, sempre presente — come testimoniano le foto sul suo profilo Instagram — con i big della terra, da Xi Jinping a Emmanuel Macron, da Vladimir Putin a Melania e Donald Trump, al Ceo di Apple, Tim Cook. «Sono un sopravvissuto», ha scherzato più volte Casalino in questi mesi. E in effetti, “Rocco” — nel Movimento basta solo il nome — lo è. L’ultimo di una specie. Scelto da Gianroberto Casaleggio (<da persona più grande che abbia mai incontrato», insieme a Conte, scrive nella sua autobiografia), spin doctor fondamentale nel Movimento guidato da Luigi Di Maio — al punto da suggerire i nomi dei ministri del governo gialloverde — è l’unico big della prima generazione stellata sopravvissuto al cambio di pelle dei Cinque Stelle, da forza enti-sistema a partito progressista. Perché? Abilità nel destreggiarsi con cura tra le personalità anche ingombranti del Movimento e la sua esperienza (e i contatti) nel mondo televisivo. Rocco forma e decide da dieci anni chi va in tv tra i Cinque Stelle («Il mio talento? Individuare chi è comunicativo»), organizza strategie e campagne («Peccato che non mi abbiano mai riconosciuto i meriti per tutta la campagna comunicativa di prevenzione durante il lockdown»), c’è chi lo ha sentito rimbrottare). Insomma, è il deus ex machina verso la celebrità. «Senza Rocco, non si va da nessuna parte», dicono gli stellati: un potere che è causa, anche, di attriti e invidie. Tensioni difficili da sedare.

VECCHIE ETICHETTE
Eppure, paradossalmente, proprio la tv è una nelle spine nel fianco di Casalino. Perché è la tv che gli ha dato la fama. Una fama legata alla sua partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello, che il Richelieu stellato ora vorrebbe cancellare. Lui, teorico di una «comunicazione popolare» che sappia andare oltre le maglie rigide degli spazi riservati alla politica, ora sogna un colpo di spugna sul suo passato: «È una etichetta che mi porto addosso nonostante siano passati ventitrè anni e abbia raggiunto traguardi ben più importanti». Televisione, croce e delizia. Proprio le parole dette nel corso della sua ultima apparizione sul piccolo schermo a Belve lo hanno riportato nell’occhio del ciclone interno al Movimento. Lui che, da quando Conte ha lasciato Palazzo Chigi, ha scelto di tenere un basso profilo. II rapporto con l’ex premier è sempre stato preponderante, a tratti ingombrante, da quando Rocco ha sposato la causa contiana nel 2o18. Un binomio solido, specie durante la pandemia. È ancora così? Negli ultimi mesi, secondo le indiscrezioni, qualche parlamentare ha fatto girare voci di contrasti con il presidente Cinque Stelle. Lo scopo — malignano nel Movimento -: indebolire Casalino e riuscire a staccarlo da Conte cosi da togliergli il suo spin doctor più fidato per le campagne elettorali. Lo scorso agosto Casalino avrebbe potuto correre per diventare un parlamentare stellato, ma all’ultimo — dopo che aveva preparato già la documentazione necessaria per prendere parte alla selezione dei Cinque Stelle — ha fatto marcia indietro. Salvo poi mangiarsi le mani. «Sono pentito di non aver partecipato. L’ho fatto per il bene di Conte e del Movimento. Lui mi ha detto: scegli tu, ma è meglio se resti nella comunicazione», ha spiegato a Belve. «Mi è presa l’ansia».

D’altronde Rocco ha adottato una massima che è un sistema di vita: «Non conviene mai andare controvento» e anche ora con Giorgia Meloni premier meglio tenere Conte un po’ coperto. Dietro le quinte ha guidato la campagna elettorale delle Politiche 2022 («un risultato inaspettato per tutti, tranne che per me che credo sempre nel Movimento, nessuno pensava di ottenere i11596») perché «decidere le strategie è uno dei miei compiti». Poi è passato a guidare la comunicazione stellata a Palazzo Madama, seguendo le tv e i senatori, rimanendo al fianco di Conte quando si tratta di negoziare le sue presenze sul piccolo schermo e accompagnandolo sempre negli studi televisivi durante le registrazioni. Non a caso è stato immortalato spesso dai fotografi. «Nella sostanza non è cambiato molto. Mi occupo sempre della comunicazione del Movimento e di Conte curando le strategie comunicative. Non c’è stato un reale allontanamento», ha detto. Salvo poi spiegare a luci spente: «Non farmi più vedere a fianco a lui davanti alle telecamere serve a entrambi, chi voleva colpire lui, lo faceva anche usando me». Chi gli è vicino, parla di contatti costanti, di telefonate flume con l’ex premier, specie nelle ultime settimane, quando il Movimento in alcune aree de Paese ha toccato alle Amministrative percentuali quasi — per dirla come avrebbero detto Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio qualche anno fa — «da prefisso telefonico». lntanto, Casalino ha fatto di necessità virtù.
(Continua su 7)

 

 

 

 

(Nella foto Rocco Casalino)