Pubblicato il 04/07/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

Radio: ascolti migliori rispetto a prima della pandemia

Radio: ascolti migliori rispetto a prima della pandemia
Sono in prima battuta almeno quattro i fatti di rilievo che emergono dalla nuova rilevazione sugli ascolti radiofonici di Ter-Tavolo editori radio sul primo semestre 2023, realizzata tra il 17 gennaio e il 12 giugno di quest'anno. Il primo è che non solo la radio nel suo complesso ha recuperato in Italia l'audience del pre-pandemia, ma l'ha addirittura superata. Così su Italia Oggi.

Radio, ascolti sopra il pre-Covid

Italia Oggi, di Claudio Sechi, pag. 17

Sono in prima battuta almeno quattro i fatti di rilievo che emergono dalla nuova rilevazione sugli ascolti radiofonici di Ter-Tavolo editori radio sul primo semestre 2023, realizzata tra il 17 gennaio e il 12 giugno di quest’anno. Il primo è che non solo la radio nel suo complesso ha recuperato in Italia l’audience del pre-pandemia, ma l’ha addirittura superata: stando ai dati diffusi ieri, nel giorno medio dei primi sei mesi gli ascoltatori sono stati 36,6 milioni, in crescita dell’8,8% sul primo semestre dello scorso anno e anche superiori ai 34,8 milioni dello stesso periodo del 2019. I dati degli ascolti nel quarto d’ora medio evidenziano ancora di più questa crescita: 7,3 milioni, +17,7% e oltre 1 milione in più rispetto ai 6,3 milioni del 2019. Il mezzo aveva sofferto parecchio a causa dei lockdown, essendo l’auto il luogo elettivo per il suo ascolto quindi, al di là dell’entità della variazione (che può dipendere da vari fattori relativi alla rilevazione), è indubbio che con il ritorno pieno alla possibilità di spostarsi abbia avuto la possibilità di recuperare audience. Il secondo fatto che emerge è ormai una costante: Rtl 102.5 è ancora la prima emittente per numero totale di ascoltatori nel giorno medio: 5,97 milioni, piuttosto stabili rispetto allo scorso anno (-1,2%) dopo le perdite subite nel periodo pandemico. Attenzione però che si avvicina Rds, con 5,58 milioni e una crescita del 14,7%. Terzo fatto di rilievo, ma non in ordine di importanza, Radio Deejay che sale al primo posto per ascolti nel quarto d’ora medio, dato che indica la fedeltà di ascolto all’emittente, importante per le pianificazioni pubblicitarie. La radio del gruppo Gedi, solitamente terza, ha registrato 671 mila ascoltatori fedeli, +41,6% sullo scorso anno. Infine, il quarto elemento: Virgin Radio di RadioMediaset, che era al nono posto lo scorso anno, sale al settimo nel giorno medio e lascia dietro Radio1 e Radio2, grazie a una crescita del 30%. Nel mezzo di tutto questo ci sono buone performance per altre emittenti che vedremo a breve. Chi ha seguito le vicende del settore, sa che questa tornata di dati delle rilevazioni Ter è particolarmente ricca di polemiche.

La Rai, infatti, critica da tempo sul Tavolo editori radio e sulla sua metodologia per bocca dell’allora direttore della radio e ora anche a.d. dell’intera azienda, Roberto Sergio, ha cercato di bloccare l’uscita dei propri dati con un ricorso al tribunale (ma non c’è stata anticipazione dell’udienza) e da ultimo ha comunicato a Ter il proprio recesso, anche questo non ancora operativo. È chiaro quindi che anche i numeri appena visti e quelli successivi sono oggetto di critica. In particolare, il vicedirettore di Radio Rai, Flavio Mucciante, ha parlato di «ricerca inquinata», contestando l’attendibilità della metodologia e di «pesanti distorsioni nell’indagine, a causa di continue e aggressive campagne autopromozionali da parte di tutte le emittenti commerciali». La Rai, infatti, non solo critica l’assenza in Ter della parte del mercato (investitori e agenzie, elemento su cui già spinge anche l’Agcom), e il fatto che l’indagine si faccia con metodologia Cati (interviste telefoniche), ma contesta anche le campagne di diverse emittenti che invitavano gli ascoltatori a rispondere alle interviste telefoniche e a dire che ascoltavano la propria radio. Mucciante indica come distorti in particolare i dati sul quarto d’ora medio, che raggiungono crescite a due cifre molto elevate. «L’aumento esponenziale della platea di ascoltatori e soprattutto le oscillazioni nella rilevazione del quarto d’ora, tra il 40 e il 70% in pochi mesi, sono dati inverosimili», ha detto il vicedirettore. In ogni caso, tornando ai numeri, nel giorno medio si è già detto di Rtl 102.5 e Rds, mentre al terzo e quarto posto si trovano rispettivamente Deejay (+13,7%) e Radio Italia (+11,7%), al quinto 105 (+3%). Poi Kiss Kiss (-2,4%), Virgin (+30,1%) e i primi due canali Rai, Radio1 (-12,2%) e Radio2 (-5,5%). Chiude la top ten Radio 24 a -1,5%.
(Continua su Italia Oggi)

 

 

 

 

 

(Nell’immagine le principali emittenti Radio)