Pubblicato il 20/06/2023, 19:02 | Scritto da La Redazione
Argomenti:

Alba Parietti: Nella vita ci vuole talento, ma anche fortuna

Alba Parietti: Nella vita ci vuole talento, ma anche fortuna
«Quando mia madre mi vide conciata così si mise a piangere, lei che non aveva pianto nemmeno ai funerale della sua. E al ritorno mi mise la testa sotto al rubinetto. Avevo 17 anni ma ne dimostravo 20, ora che ne ho 61 mi dicono che ne dimostro sempre 20, beh, facciamo 30», se la ride Alba. «La vanità è un mio difetto eppure lo ostento». Così sul Corriere della Sera.

«Imitavo Dalla Di Lazzaro, Jerry Calà si fece subito avanti Dissi no a un film di 007 per non studiare l’inglese»

Corriere della Sera, di Giovanna Cavalli, pag. 25

Leopardata dalla testa al piedi e con i capelli cotonati frisè passò e ripassò davanti alla Rai di Torino.

«Quando mia madre mi vide conciata così si mise a piangere, lei che non aveva pianto nemmeno ai funerale della sua. E al ritorno mi mise la testa sotto al rubinetto. Avevo 17 anni ma ne dimostravo 20, ora che ne ho 61 mi dicono che ne dimostro sempre 20, beh, facciamo 30», se la ride Alba. «La vanità è un mio difetto eppure lo ostento».

La passerella era mirata.

«C’era Enzo Trapani che registrava Non Stop, con Verdone, I Gatti, Troisi. Volevo farmi notare. Mi abbordò Jerry Calà, il “tampinatore” del gruppo. Prese il mio numero, mi corteggiava, non un gran complimento, visto che ci provava con tutte. La verità è che non la davo a nessuno, ero solo una bravissima allumeuse, fisico androgino, sedere brasiliano, 1 e 76, bionda, imitavo Dalila Di Lazzaro, avevo sciami di uomini dietro. Mi chiedevano: “Che hai, il miele?” Li attiravo ma poi scappavo».

Jerry no, Franco Oppini sì.

«Dopo un giro notturno per le vie di Torino, Franco mi invitò per un weekend in Romagna. Andai con un’amica che si fidanzò subito con Jerry. Lui era impegnato, lasciò l’altra e io feci la parte della ruba-mariti anche se di solito sono i mariti a volere essere rubati. Ci innamorammo e fu subito Francesco» (il figlio).

All’asilo dalle suore con un baby Marco Travaglio.

«Mi faceva i dispetti: passavo vestita di bianco e mi schizzava con le pozzanghere».

Subito bella.

«A io anni sembravo una ninfa, per mamma somigliavo alla Venere di Botticelli».

Innamorata di Baglioni.

«E chi non lo era? Creai un club di fedelissime di Claudio, la cassetta della posta si intasò di lettere, papà ebbe una crisi di nervi. Siamo amici, il suo è stato il primo concerto che ho visto con Fabio».

Una particina in «Sapore di Mare» dei Vanzina.

«Breve ma iconica comparsata, nella famosa scena finale. Nella vita ci vuole talento ma anche fortuna».

Voleva fare la cantante e non molla, anche se a “Tale e Quale” il suo amico Cristiano Malgioglio la stronca tappandosi le orecchie.

«Una gag tra noi. Non sono male come interprete, so emozionare, se avessi studiato avrei sfondato. Come attrice potevo fare meglio. Pierce Brosnan mi voleva a tutti i costi per 007 GoldenEye, ma io non avevo voglia di studiare l’inglese, volevo godermi la vita, Beppe Caschetto è ancora lì che piange. Occasioni così non ne ho più avute».

Quando intonò «Etienne» (“La Piscina”, Raltre, 1991) fu subito feroce parodia.

«Lì ero atroce, ammetto».

Era nata la «selvaggeria».

«Ero una sexy cialtrona. Un’idea di Angelo Guglielmi, che mi adorava. Sono sempre piaciuta agli intellettuali».

Lo sgabello di Galagoal.

«Di caldo capivo poco, però conoscevo la tv. Mai caduta, la classe non è acqua».

I calciatori apprezzavano.

«Ci provarono in tanti, ci riuscì solo uno, stop».

E Maradona?

«Non ero il suo tipo, gli piacevano più… semplici. Generoso, travolgente, che serate con lui e Gianni Minà».

Le inviavano tir di regali.

«Auto e gioielli, pure gli emiri. Mi telefonava Gianni Agnelli, gentile e discreto. Però mièse bare i ricc solo con uomini evano, magari discutib non che mi fossero utili».

Sanremo con Baudo, Milly Carlucci e Brigitte Nielsen.

«La mia consacrazione. Pippo mi diede la grande occasione, ma l’anno seguente, al Dopofestival, non mi voleva, mi trattava malissimo. Come Enrico VIII che prima prende moglie e poi la fa chiudere in prigione.
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto Alba Parietti)