Pubblicato il 09/06/2023, 17:04 | Scritto da La Redazione

La Serie A all’estero porterà il nome di Made In Italy, è giusto così?

La Serie A all’estero porterà il nome di Made In Italy, è giusto così?
Si poteva chiamarlo ItsSoccer, giusto per ispirarsi al famoso bidone franceschiniano di ItsArt, la Netflix della cultura. O perché no Made in Azzurri, o anche NetxGenerationScudetto. Così Maurizio Crippa su Il Foglio.

Perché “Serie A Made in Italy’, nome a parte, è una buona idea per il calcio

Il Foglio, di Maurizio Crippa, pag. 2

Si poteva chiamarlo ItsSoccer, giusto per ispirarsi al famoso bidone franceschiniano di ItsArt, la Netflix della cultura. 0 perché no Made in Azzurri, o anche NetxGenerationScudetto. L’idea di ribattezzare – ma ad uso esclusivo dei mercati esteri (diritti, social, sponsor) – il nostro caro vecchio campionato di calcio di Serie A, quello che un tempo galleggiava nel bicchiere dello Stock 84, come “Serie A Made in Italy” non è forse stata una trovata di quelle da vincere un advertising award. Insomma siamo dalle parti di Open to meraviglia, odi Open to contropiede. Quindi va da sé, in automatico come si dice, che il bravo Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A che ha lanciato nome e idea, sia finito nel tritacarne del cazzeggio mediatico, e quello è poca cosa, ma soprattutto contro un muro ideologico e concettuale.

Perché, Made in Italy o ItsSoccer a seconda di come ci si immagini che possa suonare meglio alle esorbitanti (mezzo miliardo?) platee dei calciofili mondiali, la proposta avanzata dalla Lega è invece giusta, e meritava anche di non attirarsi il sospetto di omaggio al governo sovranista. “La Serie A ha iniziato il viaggio per riconquistare la leadership internazionale”, ha detto De Siervo, guardando ovviamente più in là delle finali sul campo. Perché non bastano più mecenati e sponsor locali; e i mitici fondi, prima di potersene fidare (vero Maldini?) bisogna saperli attirare. Con progetti, comunicazione, marketing. “Il calcio italiano ha un buon livello di attrattività”, ma bisogna fare di meglio. “Il tempo effettivo delle partite arriva al 66 per cento, manca un 33 per cento che dev’essere più attrattivo, per esempio con le telecamere che si usano al cinema”, ha detto il capo della Serie A.
(Continua su Il Foglio)

 

 

 

 

(Nell’immagine il logo della Serie A)