Perrelli (Sky): La nuova Champions League può avvicinare i più giovani
«Più che la casa del calcio, un grattacielo»
Corriere dello Sport, di Ivan Zazzaroni, pag. 16
Perrelli, proviamo a rendere meno pallosa, meno boring, una chiacchierata sui diritti del calcio, argomento di notevole interesse per gli appassionati, oltre che di stretta attualità, ma non proprio digeribilissimo.
«Facciamo questo tentativo».
Curioso, il 13 giugno è in programma la cena per 120 anni di Sky ltalia, il giorno dopo vengono aperte le buste con le offerte per il triennio 2024-27.
«Una semplice coincidenza».
Alla casa dello sport, cosi vi siete ribattezzati, da un paio di anni manca un pezzo. Anzi, sette. Sette partite di serie A, vostre solo la terza, la sesta e ruttava.
«La correggo».
Un momento, ci diamo del tu da 31 anni, da quando collaborasti da Londra proprio con questogiornaie.
«Avevo 24 anni, mi ero appena laureato in Economia. Periodo bellissimo, entusiasmante per un appassionato di sport quale sono da sempre. Ha preceduto 26 anni di lavoro nel bancario, tra Inghilterra e Stati Uniti… Tornando a noi, siamo la rasa dello sport non da due, bensì da 20 anni. 11 ciclo in corso avrebbe potuto essere complicato perché eravamo in svantaggio, avendo solo tre partite, invece posso dire che il brand Sky si è rafforzato. Dal 2003 viziamo il pubblico con la qualitä, l’affidabilità e il commento editoriale. Penso che le ultime due stagioni abbiano in qualche molto sottolineato questi aspetti dell’offerta, al punto che abbiamo mantenuto la centralità nella discussione calcistica. Sono nostre Premier; Bundesliga, Ligue-1, serie B, Lega Pro, nazionali. Ele coppe europee».
Un bando presuppone che due o piùsoggetti possanocompstere per losesso prodotto, taivolta battete su questo tasto.
«Mi aggancio, la volta scorsa non potemmo comprare l’esclusiva. Le cose sono finalmente cambiate e di recente abbiamo preso in esclusiva I Europa League, la Conference e il 92% della Champions. Sarà una nuova versione, affascinante, con una classifica che pensiamo possa avvicinare i più giovani».
Avvicinarli o distrarli dal campionato nazionale, educandoli al nuovo?
«La risposta potrà fornirla solo il tempo. Noi confidiamo nello Sky touch che caratterizza tutto lo sport che mandiamo in onda, è un investimento in tecnologia, studi, grafiche e, lo ripeto, affidabilitä e talento. Quando trattiamo la Champions lo facciamo con Capello, Billy (Costacurta, nda), Del Piero, Bergomi, Cambiasso. Estendendo il discorso agli altri sport, nel rugby presentiamo Dominguez, nel tennis Ljubicic, nei motori Gené eccetera».
Marzio, stiamo sfiorando la “marchetta”. (sorride).
(Continua sul Corriere dello Sport)
(Nell’immagine il logo Sky)