Pubblicato il 08/05/2023, 15:02 | Scritto da La Redazione

Diritti Tv della Serie A: chi rischia di più sono sempre i tifosi

Diritti Tv della Serie A: chi rischia di più sono sempre i tifosi
Guardarsi una partita stravaccati sul divano, birra ghiacciata in una mano e telecomando nell'altra, è un privilegio o un diritto? Un lusso da pagare oppure un bene essenziale da garantire? Ormai il pallone in tv, più che un affare di mercato, è una disputa filosofica sul concetto di esclusiva. Così Lorenzo Vendemiale su Il Fatto Quotidiano.

Lotta per le esclusive del calcio: come sarà il bando sui diritti tv

Il Fatto Quotidiano, di Lorenzo Vendemiale, pag. 12

Guardarsi una partita stravaccati sul divano, birra ghiacciata in una mano e telecomando nell’altra, è un privilegio o un diritto? Un lusso da pagare oppure un bene essenziale da garantire? Ormai il pallone in tv, più che un affare di mercato, è una disputa filosofica sul concetto di esclusiva: che i Garanti del nostro Paese combattono in nome della concorrenza, e il calcio rivendica per massimizzare i ricavi. Una guerra sottotraccia, pronta a deflagrare col nuovo bando del campionato: la partita più importante perla Serie A, che sul miliardo a stagione delle pay-tv si gioca la sopravvivenza. Mentre i tifosi aspettano di sapere dove vedere le partite nei prossimi 3 o addirittura 5 anni, tra la nostalgia per Sky, la prospettiva di rassegnarsi a Dazn o chissà quale diavoleria. Mercoledì sera la semifinale d’andata di Champions, Milan-Inter, grande esclusiva Prime Video, di esclusivo avrà ben poco visto: sarà visibile a tutti anche su Tv8, perché Amazon è stata costretta a cederla in chiaro dall’Agcom, secondo cui semifinali e finali di coppa fanno parte di una lista di eventi che devono essere assicurati gratuitamente all’80% della popolazione. Immaginate la gioia dell’azienda. E lo stesso accadrà per l’Europa League, che Sky ha passato alla Tv di Stato. Al netto della cifra incassata (per un colosso come Amazon non è questione di soldi: la dirigenza si è fatta cogliere impreparata da un paletto che era previsto da anni, e pare che le stesse trattative di cessione siano state un po’ pasticciate, tanto che potrebbero finire nel mirino dell’Autorità), è la sostanza che conta. Un contenuto privato è stato reso pubblico dallo Stato.

IL PARERE dell’Agcom fa il paio con quelli dell’altro Garante, l’Agcm, entrato più volte a gamba tesa sulla Serie A, ieri e oggi. Un interventismo a più ampio raggio sui colossi stranieri (si pensi al caso MetaSiae), che trova nei diritti Tv del pallone il campo più prestigioso. L’ultimo caso, le linee guida della Lega Calcio aggiornate dopo l’emendamento Lotito, che ha allungato i contratti da 3 a 5 anni, per invogliare i broadcaster ad investire con un ritorno a lungo termine. La maggiore durata, però, aumenta il peso di un’eventuale esclusiva, e quindi si è tradotta in una serie di prescrizioni più stringenti dell’Antitrust. “La Lega si adoperi per favorire la previsione di offerte da parte di più operatori, tramite la rimozione di condizione di esclusiva” Il monito è chiaro, tanto che si è aperta una trattativa per non vedersi bocciati i pacchetti. Già, i pacchetti. Ormai ci siamo: il 16 maggio dovrebbero essere approvati e il Fatto è in grado di anticiparli. Per ora dicono tutto e niente, perché la Lega calcio si è tenuta aperta ogni possibilità. Otto pacchetti, declinati su 3, 4 o 5 anni, quindi addirittura 24 opzioni. C’èl’offertaperpiattaforma, con una co-esclusivatotale (10 match, tutti sia su Sky sul satellite che su Dazn in streaming, ad esempio) o quasi (9 a testa, più una gara altrove, magari in chiaro). C’è infatti la grande novità del calcio “free”: sarebbe il secondo big match di giornata, tutti i sabati sera. È presente nei diversi pacchetti che prevedono un doppio aggiudicatore: 9 partite da una parte e 1 dall’altra, oppure 8-2 o 7-3. Queste proposte sono rivolte alle Tv generaliste o alla stessa Amazon, a chi vuole investire sull’evento singolo (pay o chiaro). Ma comportano anche il rischio di un doppio abbonamento, nell’ipotesi che ad aggiudicarsi il pacchetto minore sia Sky.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)

 

 

 

 

(Nell’immagine il logo della Serie A)