Pubblicato il 02/05/2023, 17:03 | Scritto da La Redazione

Fino a dove si spingerà l’Intelligenza Artificiale?

Fino a dove si spingerà l’Intelligenza Artificiale?
I legislatori europei stanno apportando gli ultimi ritocchi a una serie di norme di ampio respiro volte a disciplinare l'uso dell'intelligenza artificiale. Se approvate, queste norme renderebbero l'Unione Europea la prima grande giurisdizione, al di fuori della Cina, a varare una regolamentazione mirata sull'intelligenza artificiale. Così Billy Perrigo sul Time.

L’Europa che si prepara a regolamentare l’intelligenza artificiale rende nervosi i Big Tech

Time, di Billy Perrigo, pag. 9

I legislatori europei stanno apportando gli ultimi ritocchi a una serie di norme di ampio respiro volte a disciplinare l’uso dell’intelligenza artificiale. Se approvate, queste norme renderebbero l’Unione Europea la prima grande giurisdizione, al di fuori della Cina, a varare una regolamentazione mirata sull’intelligenza artificiale. Le aziende tecnologiche stanno esercitando un’intensa attività di lobbying nella battaglia sulla portata delle regole. La legge sull’intelligenza artificiale dell’UE probabilmente vieterà l’intelligenza artificiale che classifica i cittadini in base al loro comportamento e il riconoscimento facciale in pubblico. Le norme potrebbero stabilire uno standard globale, in quanto le aziende potrebbero trovare più facile conformarsi alle regole dell’Unione Europea in tutti i Paesi, piuttosto che costruire prodotti diversi per le diverse giurisdizioni – un fenomeno noto come “effetto Bruxelles”.

LOTTA ALLE BIG TECH Uno dei punti più controversi della legge è se le cosiddette IA generiche, come ChatGPT, debbano essere considerate ad alto rischio e quindi soggette alle regole più severe. A opporsi a questa possibilità sono le aziende Big Tech, tra cui Google e il maggiore investitore di OpenAl, Microsoft, che hanno investito miliardi di dollari nella costruzione di IA generiche e cercano di trarre vantaggio dalla loro concessione in licenza alle aziende più piccole. “Prevedere tutti i rischi potenziali” delle IA generiche non solo sarebbe quasi impossibile, ma soffocherebbe anche l’innovazione, si legge in una lettera ai legislatori dell’Unione Europea co-firmata da Microsoft alla fine del 2022; si raccomanda invece che le nuove regole pongano l’onere normativo sulle aziende, spesso più piccole, che a valle applicano le IA delle Big Tech a casi d’uso specifici e rischiosi. Secondo Google, classificare i sistemi di IA generici come “ad alto rischio” sarebbe sbagliato e potrebbe danneggiare i consumatori e ostacolare l’innovazione in Europa. Un gruppo di politici e tecnologi progressisti si oppone a questa idea, sostenendo che esentare i sistemi di IA più potenti dalle nuove regole dell’UE sarebbe come approvare una normativa sui social media che non si applica a Facebook o a TikTok. In questo modo “si esenterebbe [Big Tech] dal controllo anche se le IA generiche sono fondamentali per il loro modello di business”, afferma MeredithWhittaker, ex consulente senior della FTC sull’intelligenza artificiale.
(Continua sul Time)

 

 

 

 

 

(Nella foto il logo ChatGPT)