Gialappa’s Band: Volevamo commentare Masterchef da sempre
Il ritorno della Gialappa’s «Ma non sarà un amarcord»
Corriere della Sera, di Chiara Maffioletti, pag. 35
Questa volta chi cambia canale non è un burfaldino ma fa la cosa giusta. La Gialappa’s Band toma, finalmente, con un programma tutto suo, ma lo fa in una nuova collocazione: Tv8. Gialappashow debutterà a maggio, condotto dal Mago Forest e con tanti comici arruolati: nomi nuovi e vecchie glorie (tipo Marcello Cesena) che con il trio hanno segnato una bella fetta di tv. Trio che, però, in questa occasione diventa un duo: Carlo Taranto, il signor Carlo, non ci sarà. Terranno le fila di tutto Marco Santin e Giorgio Gherarducci. «Carlo ci mancherà molto, soprattutto nel mandare la pubblicità».
Sempre più spesso siete voi due a portare avanti la Gialappa’s.
Santin: «Da qualche anno non ha più molta voglia di lavorare. Dietro questa scelta non c’è un litigio o altro. Semplicemente non ne ha voglia. Abbiamo provato a coinvolgerlo ma e stato netto. “A me spiace soprattutto per lui, perché alla fine, quando si convince, poi si diverte».
Gherarducci: «Spiace… poi dei tre è quello che ha la memoria migliore: non avremmo potuto fare il nostro libro, Mai dire noi (edito da Mondadori), senza di lui. La formula a tre era giusta, ma evidentemente per lui la fatica era superiore al divertimento».
Un’altra separazione è quella con Mediaset.
Santin: «In realtà il progetto di cui parlavano da due anni, cioè fare degli speciali di Mai dire gol, mi risulta sia ancora in piedi. Vedremo».
Gherarducci: «Di certo tra l’ipotesi di rifare uno spettacolo rivolto solo al passato o inventarne uno nuovo, che guarda al futuro, questa seconda ci stimolava di più e sembrava anche più sensata».
L’impianto dello show sarà il solito?
Gherarducci: «Sì, Forest che conduce e una manica di idioti che gli ruota attorno».
Santin: «In più ci saranno i filmati: riguarderanno i programmi Sky, di tutta la piattaforma… cose che avremmo sempre voluto commentare, tipo Masterchef. E non solo».
Gli ultimi mesi sembrano piuttosto positivi per voi, no?
Gherarducci: «Siamo stati rivalutati, ma da vivi».
Santin: «In effetti, gli ultimi anni a Mediaset abbiamo commentato un programma che ci place come Le Iene, ma in cui la nostra presenza era marginale: non spostava gli equilibri per noi. E uno show che guardi per i servizi». Gherarducci: «E infatti oggi lo conduce Belén e lo guardano lo stesso. Dopo quella collaborazione siamo rimasti fermi un po’: è stato il momento giusto per scrivere il libro, poi molto apprezzato».
Per lanciare il libro siete andati da Fazio e da allora la vostra è diventata una presenza quasi fissa.
Santin: «È successo tutto spontaneamente, come con Cattelan. È un ruolo diverso: andare in video a 6o anni anziché a 35 è una scelta intelligente, poi. Ci divertiamo».
(Continua sul Corriere della Sera)
(Nella foto Giorgio Gherarducci e Marco Santin)