Pubblicato il 23/02/2023, 17:02 | Scritto da La Redazione

MFE: cambia ancora l’azionariato di Prosieben

MFE: cambia ancora l’azionariato di Prosieben
Il comparto dei media tedeschi sembra essere tomato interessante rgli investitori. Martedì la conglomerata ceca Ppf ha acquistato una partecipazione del 9,1% in ProSiebensat.1 per circa 203 milioni di euro con un mix di azioni e strumenti finanziari, diventando cosl il secondo investitore della media company tedesca dietro a Mfe (prossima al 29% di ProSieben).

Prosieben, i cechi di Ppf al 9,1 %

MF, di Nicola Carosielli e Andrea Deugeni, pag. 10

Il comparto dei media tedeschi sembra essere tomato interessante rgli investitori. Martedì la conglomerata ceca Ppf ha acquistato una partecipazione del 9,1% in ProSiebensat.1 per circa 203 milioni di euro con un mix di azioni e strumenti finanziari, diventando cosl il secondo investitore della media company tedesca dietro a Mfe (prossima al 29% di ProSieben). Una mossa di cui, secondo qualche osservatore, dovranno tener conto a Cologno, in piena espansione europea con il piano Mfe-MediaForEurope. A cominciare proprio dalla Germania. Subito gli analisti che coprono l’ex Mediaset hanno commentato l’operazione. Da Banca Akros hanno sottolineato come l’ingresso di Ppf accresca «l’appeal speculativo» sul titolo e potrebbe avere «positive implicazioni per Mfe qualora dovesse portare a un aumento del prezzo delle azioni di Prosieben». Da Equita Sim hanno spiegato invece che «si tratta di un segnale positivo per il settore, perché un gruppo di grandi dimensioni internazionali mveste nel settore della fta (free-to-air, ndr)», specificando soprattutto che «aneI verificato qualepoträ essere la collaborazione (di leilfe, ndr) con Ppf nella gestione di Prosiebensat I». Ppf ha specificato di ritenere «che la trasformazione digitale di ProSieben creerà valore per tutti gli azionisti» e che «non vede l’ora di collaborare con la direzione e il consiglio di vigilanza dell’emittente in questo processo di digitalizzazione».

Bisognerà capire se la digitalizzazione di cui parla il gruppo ceco sia quella focalizzata sullo sviluppo del core business, punto su cui anche il Biscione ha sempre chiesto un’attenzione maggiore. Fondata da Petr Kellner, miliardario ceco morto nel 2021 in un incidente in elicottero in Alaska, Ppf ha investimenti in 25 Paesi nei settori bancario, delle tic, manifatturiero, immobiliare, biotecnologico e ha una significativa presenza anche nel mondo della televisione. Nel piccolo schermo opera con Central European Media Enterprises (Cme) che possiede 43 canali televisivi che veicolano contenuti a 49 milioni di utenti in Repubblica Ceca, Croazia, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Slovenia. Il modello è focalizzato sui contenuti on-demand. Ppf è controllata e guidata dalla vedova di Kellner, Renata Kellnerova e la famiglia è collegata anche al miliardario ceco Daniel Kretinsky, fidanzato di Anna, una delle eredi. Entrato nel capitale nel 2019, Kretinsky era già stato azionista di Prosieben con una quota del 12%, poi dismessa. Le strade della crescita internazionale delle blue chip italiane tornano a incrociarsi con quella della conglomerata fondata da Kellner. Nel 2008 era stata la volta di Assicurazioni Generali che con Ppf aveva siglato una joint venture nelle polizze, Generali-Ppf Holding (Gph), operazione ideata dall’ex ceo del Leone Giovanni Perissinotto e risultata fondamentale per l’espansione del gruppo triestino nel mercato assicurativo dell’Europa Centro-Orientale (Cee).
(Continua su MF)