Pubblicato il 15/02/2023, 17:02 | Scritto da La Redazione

Chi trasmetterà la nuova Champions League?

Diritti tv, Champions da rifare

MF, di Giorgio Nicastri, pag. 14

La partita per i diritti tv della Champions League va ai supplementari. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, l’Uefa non è stata soddisfatta dalle offerte pervenute ieri mattina dai broadcaster italiani e avrebbe deciso di optare per un secondo giro di offerte (migliorative) giovedì, giorno in cui l’organo europeo avrebbe dovuto comunicare i risultati dell’aggiudicazione. Il nodo è la distanza tra prezzo atteso e offerto. L’Uefa punta a raccogliere una cifra ben superiore a quella ottenuta con la scorsa asta (220 milioni); le attese, secondo i ben informati, dovrebbero aggirarsi tra 300 e 400 milioni di euro. Nella mattinata di ieri per?) i partecipanti all’asta, ossia Amazon, Sky, Mediaset, Rai e Dazn, non avrebbero offerto quanto l’organo presieduto da Aleksander Ceferin si attendeva. L’ultima asta per l’Italia, quella relativa al triennio 2021-24, come detto, aveva raccolto complessivamente 220 milioni di euro con tre player che si erano spartiti i diritti di trasmissione delle 137 partite annuali della competizione: Sky aveva speso circa 100 milioni per trasmettere 121 partite sulla sua piattaforma, Amazon Prime 80 milioni per avere l’esclusiva assoluta della migliore partita del mercoledì e Mediaset circa 42 milioni per poter mandare in chiaro la miglior partita del martedì (non in esclusiva) e per trasmettere sul web le altre 121 partite.

I pacchetti in vendita, declinabili sulle diverse piattaforme a pagamento o in chiaro, sono quattro: la finalissima, la prima scelta tra le partite del martedì, la prima scelta tra le partite del merco ledi, tutte le altre partite. La differenza più evidente rispetto alla precedente asta è il numero dei match: la riforma della Champions League, che sarà efficace dall’autunno 2024, ha ampliato il numero delle partite portandole a 203 (da 137), a cui si aggiunge la (male di Supercoppa Europea. La sfida per i diritti a trasmettere i match di Champions League è legata a doppio filo a quella per i diritti della Serie A. Qualora i broadcaster fossero chiamati ad alzare la posta per le partite della Champions, è probabile che questi siano poi costretti a sottrarre risorse all’offerta per trasmettere le partite della Serie A, innescando così un braccio di ferro tra Lega e Uefa. Anche per questo motivo è possibile che giovedì almeno un broadcaster non si presenti al tavolo delle offerte o consegni una busta con valori volutamente bassi perché deciso a dare priorità ai diritti per la Serie A.
(Continua su MF)

 

 

 

 

(Nella foto il trofeo della Champions League)