Pubblicato il 14/02/2023, 19:04 | Scritto da La Redazione

Vessicchio: “2023 Festival quasi perfetto, ma si può fare di più”

Certi giovani sono l’oro di Sanremo

Avvenire, di Massimiliano Castellani, pag. 22

ll Festival è stato appena archiviato, ma c’è chi si interroga, a cominciare dal Palazzo della politica sul fenomeno Federico Lucia, in arte Fedez. Maestro Vessicchio, vedendolo da vicino che idea si è fatta?

ll fenomeno è più ampio delle tante cose scritte e dette in questi giorni. Da vicino, ti accorgi che Fedez, come la maggior parte dei rapper che ho conosciuto a Sanremo, vive in maniera pienamente integrata la vita reale con quella globale della Rete. E G, nella Rete, Fedez ha trovato un molo importante, da “extraparlamentare”, capace di dire cose scomode e di creare imbarazzo, ma poi anche di chiedere «scusa» come ha fatto con Marco Mengoni… ll giorno che era ospite al Muschio Selvaggio rivolgendosi a tutta la redazione, me compreso, dice: «Raga – sorride il Maestro – , quando arriva Marco mi devo scusare di brutto…». Si riferiva a un episodio del passato in cui con gli altri rapper si erano coalizzati contro Mengoni facendo un po’ di bullismo…

Un Fedez “pentito” dunque. Ma non trova che a questo Festival alla fine si è parlato più dei “baci fluidi” che delle canzoni?

Si è parlato troppo di aspetti assai al margine della musica. E allora parliamone ora e dico che pur con linguaggi e forme diverse posso assicurare che i giovani della nuova ondata rapper hanno la stessa sostanza di artisti e cantautori, diciamo di tradizione, che sono più vicini alla mia sensibilità. E questo conferma il buon lavoro svolto ancora una volta da Amadeus, che ha preso alla lettera il consiglio che gli diede tempo fa Pippo Baudo. «Non tralasciare mai nulla e sii padrone totale del Festival». Il molo di quello che Claudio Baglioni definiva il «dittatore artistico», Amadeus lo ha assunto con coraggio e il risultato finale l’ha premiato ancora.

Insomma, quello di Amadeus IV è il Festival “perfetto”?

Quasi, per essere perfetto si deve tornare a degli orari più umani e non solo perla messa in onda televisiva, ma anche per i carichi di lavoro degli orchestrali. La serata del giovedì è terminata alle 2 di notte. Ebbene, quei musicisti con che energie si possono ripresentare alle 11 del giorno dopo per provare fino alle 19 e poi rispondere puntuali alla convocazione della serata delle cover alle 20.15, andare in scena e tirare fino anche alle 3? Ho chiesto ad Amadeus: ma lo sai quanto guadagna un violinista laureato? Lui sincero mi ha risposto, «non lo so». Gli ho ribattuto, informati e poi mi dirai… A voi invece lo dico: per 5 settimane lavorative un orchestrale di Sanremo percepisce 2mila euro netti. È indecente, una paga da fame. A un marchio internazionale come Sanremo che aveva un’orchestra sinfonica di 110 professori e ora ne ha intorno ai 30, si può dare di più. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, non si limiti ai complimenti e Amadeus da uomo sensibile dia una mano anche a questi giovani innamorati della musica.

Questo sarà l’anno di Marco Mengoni che a noi è sembrato davvero Due vite avanti agli altri artisti in gara.

Se chiediamo al cliente più abituale dell’ autotune: chi è il miglior cantante in circolazione? quello risponderà, Marco Mengoni. In questi giorni sanremesi ho scoperto un altro grande talento che mi ha impressionato, specie dal punto di vista umano, parlo di Lazza. Mi ha regalato il suo disco scrivendomi la dedica: «Dal suo allievo, Lazza». Tempo fa mi parlò di lui Luisa Prandina, prima arpa della Scala di Milano: beh, lei conosceva e apprezzava la musica di Lana, e questo ora mi fa comprendere le ragioni di un consenso così trasversale che è anche frutto della bella persona che c è dietro all’artista. Lo stesso vale per Mr. Rain. Nel mondo dei rapper a Sanremo ho trovato degli aspetti quasi commoventi da sottolineare: il senso di comunità che c’è tra di loro e il profondo rispetto che nutrono peri “vecchi” come me. A tutti chiedevo di darmi del tu, ma non c è stato verso, continuo a ricevere messaggi di amicizia con su scritto «grazie a lei Maestro Vessicchio!».
(Continua su Avvenire)

 

 

 

(Nella foto Beppe Vessicchio)