Pubblicato il 09/12/2022, 19:01 | Scritto da La Redazione

Gigi Moncalvo: “Andrea Agnelli fatto fuori dalla Juve dagli Elkann”

Gigi Moncalvo: “Andrea Agnelli fatto fuori dalla Juve dagli Elkann”
"II terremoto nel Cda è la seconda guerra di successione fra gli eredi dell'Avvocato. Dietro ci sono le manovre spregiudicate delle donne di John nel board". Intervista all'autore di Agnelli Coltelli su TPI.

“Vi spiego il golpe degli Elkann per far fuori Andrea dalla Juve”

TPI, di Giuliano Guida Bardi e Luca Telese, pag. 18

«Ha presente gli sceriffi del Far West che mettono la taglia per portare a casa il risultato?».

Cosa c’entra il Far West con il caso Agnelli, di cui parleremo in questa intervista?

(Ride). «C’entra, c’entra…. Ha notato che lo scandalo dell’inchiesta sulla Juventus, come tutte le cose che riguardano la famiglia Agnelli, in queste ore viene trattato dai giornali mainstream con i guanti e con gli omissis?».

Vuoi dire che alcuni giornali lo fanno nascondendo qualcosa? E perché?

«Dai, tu la risposta la conosci meglio di me!».

No, dimmela.

«Metà dei grandi quotidiani italiani, un settimanale, tre radio nazionali e svariati giornali locali, oggi, sono di proprietà di Exor, cioè degli Elkann. Inutile ricordare che l’inchiesta di Torino è molto difficile da raccontare, se poi l’oggetto delle indagini e i reati contestati riguardano una società del tuo editore».

Tu in compenso lo hai fatto: con cinque libri pubblicati, l’ultimo dei quali, “Agnelli Coltelli”, è appena uscito in libreria.

«Sta andando molto bene. Forse anche perché nessuno di questi colleghi ne ha mai parlato o scritto una sola volta. Ah ah ah…».

Quindi cosa hai in mente di fare? 

«Di offrire una taglia su me stesso».

Una taglia metaforica?

«Macché metaforica! Economica. Soldi, soldi miei, soldi veri che sono generosamente pronto a donare ai nostri colleghi».

Ma in che senso «donare»?

«Affermo e giuro solennemente che pagherò 30mila euro in contanti a qualsiasi collega giornalista del gruppo Gedi che, in qualsiasi testata lavori, vorrà citare il mio libro».

Tu darai 30mila euro anche solo a chi citasse il tuo libro? Non ci credo.

«È proprio così, invece. E non ti preoccupare per me, se questa è la tua domanda. lo non corro alcun rischio».

Tu sai che secondo Pennac il lettore ha anche il diritto di non leggere un libro. O di non apprezzarlo.

«Ma è ovvio. Anche di stroncarlo, aggiungo io. Quindi riporta bene le condizioni che pongo: pagherò questi 30mila euro, di tasca mia, a qualsiasi collega del Gruppo Gedi che dovesse anche solo citare il mio libro: anche in una sola riga, e anche parlandone male».

Non ti dispiace? 

«Ma figurarsi. Sarebbe la negazione della prima vera strategia degli Agnelli, cancellare la sua stessa esistenza».

Tu nella tua “pentalogia” racconti intrighi di famiglia, guerre di successone sanguinarie, faide cannibalistiche che si sono combattute dentro la famiglia Agnelli negli ultimi anni, fino all’ultima sulla Juventus. Perché è così difficile che se ne scriva?  

«Vedi, questa storia è la vera grande rimozione nel racconto civile del nostro Paese. Ma non c’è bisogno che siano impartite delle direttive perché questo accada. Accade da sé». Dici? «C’è un’autocensura dilagante in questo Paese!».

Perché?

«Non solo perché John Elkann possiede direttamente i giornali che abbiamo ricordato. Ma anche perché è sempre lui uno dei principali investitori pubblicitari della televisione italiana pubblica e commerciale, attraverso la Fiat, oggi Stellantis».

Mentre tu ti senti sicuro, malgrado quello che scrivi?

«In questi anni ho imparato a conoscere bene il modo di fare e di gestire le notizie scomode sulla famiglia».

E come si parla allora, degli Agnelli, sui giornali di questi giorni?

«Prendi la vicenda dell’inchiesta di Torino. Le parole più sgradevoli scompaiono dagli articoli, non si parla mai di “falso in bilancio”, per dire, si fanno titoli alla camomilla, anche quando nei pezzi ci sono notizie esplosive».

Può essere una scelta giornalistica legittima.

«Per carità. Ma poi si arriva al tragicocomico, quando invece di spiegare perché un intero consiglio di amministrazione si sia dimesso sotto il rischio dell’arresto…».

Cosa é accaduto?

«Ma li hai letti gli articoli? Scrivono le mirabilia di questo nuovo “governo tecnico” bianconero».

Cioè?

«Dopo la guerra con cui John Elkann ha scalzato il suo non molto amato cugino Andrea, è nato un “governo tecnico”, per guidare la società nella tempesta, un governo di salute pubblica societaria molto simile a quelli che hanno commissariato l’Italia negli I giornali mainstream stanno trattando la vicenda coi guanti. Offro 30mila euro a qualsiasi giornalista del gruppo Gedi che citerà il mio libro ultimi anni».
(Continua su TPI)

 

 

 

(Nella foto Andrea Agnelli con la dirigenza della Juventus)