Pubblicato il 28/11/2022, 15:03 | Scritto da La Redazione

Le confessioni di Suor Cristina

Le confessioni di Suor Cristina
In una lunga intervista al Corriere della sera l’ex religiosa vincitrice di The Voice, oggi cameriera in Spagna, racc0nta il cammino che l’ha portata dalla tonaca allo showbiz e dallo showbiz allo stato laicale. Con tanti sogni, tante speranze e anche qualche rimpianto. Ascoltiamola…

“Da suora a cameriera Ora ballo e mi trucco ma che strano senza il velo”

Corriere della Sera, di Pasquale Elia, pag. 33

Mai provato sensi di colpa per la scelta fatta, ma la paura di deludere sì. E anche tanto. «Ho sempre avvertito una grande responsabilità nell’indossare l’abito monacale e quando ho capito che avrei lasciato per sempre quella tonaca ho temuto che qualcuno sarebbe rimasto deluso dalla mia decisione», ragiona con serenità Cristina Scuccia, 34 anni, l’ex suora che però ex non lo sarà mai. Perché, sottolinea con sicurezza, «la mia fede non è crollata e continuera a diffondere il messaggio evangelico anche senza il velo». Oggi, della «sorella» pop che sbalordì milioni di persone con la sua cover di «No One» di Alicia Keys, resta intatta quella grinta che tirò fuori quando nel 2014 si presentò sul palco di «The Voice of Italy» lasciando dietro di sé tutti gli altri concorrenti di parecchie lunghezze. Poi arrivarono gli impegni per i musical «Sister Act» e «’Titanic», per il programma tv «Ballando con le stelle» e per la registrazione di due album. Insomma, un ottovolante di emozioni sul quale era difficile restare in equilibrio. E allora le sicurezze di una tranquilla esistenza condotta tra le mura dell’istituto religioso delle suore Orsoline della Sacra Famiglia sono iniziate a vacillare: «Non riuscivo più a capire chi fossi. Non ho mai messo Dio in discussione, ma la mia crescita non riusciva più a stare dentro le regole. Poi è morto il mio papà ho deciso di prendere un anno sabbatico, un anno di silenzio».

Ma di queste sue inquietudini, le consorelle se ne erano accorte?

«Certo, è con loro che ho iniziato a estemare il mio malessere. E a quel punto ho sentito la necessità di consultare una psicologa per risolvere i miei tormenti interiori».

La madre generale delle Orsoline, Carmela Distefano, ha dettoche comprende e rispetta la sua decisione e le augura «tutto il bene possibile per il suo cammino»…

«Quella congregazione resterà per sempre la mia famiglia religiosa. Con tutte le suore dell’istituto non è mai mancato il dialogo e anche adesso so che posso contare sudi loro».

Però nel mondo cattolico non sempre ha trovato comprensione e solidarietà: in passato è stata criticata dai vescovi italiani per aver inserito la cover di «Like a Virgin» nel suo album d’esordio «Sister Cristina».

«Mi piacerebbe incontrarli personalmente, condividere con loro questo cammino che è stato molto difficile, un travaglio continuo alla ricerca di me stessa. E facile giudicare quando non si conosce bene una persona. E invece avrei preferito che mi avessero chiamato dicendomi: ma che stai facendo, vieni qua, parliamone. Io sono tranquilla, non sto facendo nulla di male. E comunque dovrebbero sentire cosa mi ha confidato Billy Steinberg, uno degli autori di quel brano».

Cioè?

«Che grazie alla mia interpretazione, quella canzone ha riacquistato il suo significato originale. Steinberg mi ha confessato che per il testo si era ispirato al vissuto della moglie, una donna molto cattolica. Poi il pezzo finì nelle mani di Madonna e fu stravolto diventando un brano ambiguo e provocatorio».

Ai tempi di «The Voice» ci fu un alto prelato che a differenza dei vescovi non esitò a manifestare via Twitter la sua gioia per il successo che stava ottenendo in tv.

«Si, era il cardinale Ravasi, che incontrai in seguito. Tra le cose che mi disse, ce n’è una che mi colpì particolarmente: ricordati che la tua missione di suora puoi esercitarla in ogni modo. Ecco, quelle parole rafforzarono ancor di più la mia convinzione sul canto che allora, come adesso, io percepisco come una lode al Signore».

Ma secondo lei, cosa direbbe Papa Francesco della sua scelta di togliersi il velo?

«Credo che capirebbe perché vuole attorno a sé pastori che puzzano di pecore, non di muffa. Lui è il pontefice che preferisce perdere per strada un sacerdote, una suora appunto, purché seguano la loro autenticità. Con Sua Santità ho già scambiato qualche parola quando gli regalai il disco, ma adesso mi piacerebbe tanto parlare con lui del mio percorso».

Nell’opera lirica «I dialoghi delle Carmelitane» di Poulenc, c’è la priora che dice ad una giovane che desidera entrare in convento: «Quello che Dio vuole non è provare la tua forza, ma la tua debolezza». Nei decidere di abbandonare la tonaca, si è sentita più forte o più debole?

«Ho attraversato tutta la mia fragilità per trasformarla in forza. Grazie anche ad una professionista che è stata capace di tirarmi fuori cose che ancora non riuscivo a vedere. Perché paradossalmente, quando nel 2014 il mio nome iniziò ad essere conosciuto nel mondo, io feci il processo inverso: mi chiusi per evitare di farmi travolgere da un successo inimmaginabile».

Da persona «civile», qual è stata la prima cosa che ha fatto in totale libertà?

«Ho preso una bicicletta ed ho pedalato per ore ed ore sul lungomare della mia città in Sicilia. È lì che ho provato la strana sensazione di respirare la vita a pieni polmoni. E poi con i miei colleghi di lavoro sono anche andata a ballare».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

(Nella foto Cristina Scuccia The Voice)