Pubblicato il 27/10/2022, 11:33 | Scritto da La Redazione

Sofia Loren festeggia i 70 anni di Benigni sul Corriere della Sera

Auguri Roberto!

Corriere della Sera, di Valerio Cappelli, pag. 39

And the Oscar goes to…Era il 1999. Sophia Loren aprì la busta e, sventolandola, urlò con tutta la voce che aveva: Roberto!!! Benigni salì sul palco, arrivò come la grandine e disse a Sophia di voler essere cullato dalle onde della sua bellezza. Oggi Roberto Benigni compie 7o anni, e la diva ricorda quella serata leggendaria in cui fu lei a dargli l’Oscar. Due star, due glorie italiane nate in povertà, lui in Toscana, a Vergaio, dove si trasferì da bambino con i genitori contadini; lei a Pozzuoli, dove aveva soltanto una leonessa accanto, sua madre, Donna Romilda, che «quando non c’era da mangiare chiedeva l’elemosina, l’ho detto anche altre volte, arrivammo a Roma che non conoscevamo nessuno». In comune, Sophia e Roberto hanno la gratitudine verso i genitori, il babbo di lui e la mamma di lei, che hanno dato loro insegnamenti preziosi per un mestiere dove hanno conosciuto il dono dell’amore del pubblico.

Sophia, cosa ricorda della nottedegli Oscar?

«Non dimenticherò mai la sua mitica reazione quando esclamai il suo nome. Cominciò a saltare su e giù dai sedili dell’Auditorium con l’innocenza, la spontaneità e il dinamismo che sono i tratti distintivi dei suoi film».

Che serata.

«Fu una serata memorabile. Come memorabile fu regalare a lui e a quel meraviglioso film l’Oscar. Ne prese due, come miglior film straniero e migliore attore, oltre a quello di Nicola Piovani per la musica».

Ma quella corsa sui sedili del teatro di Hollywood…

«Fu comica, scavalcò in piedi le file che lo separavano da me, e mi corse incontro. Si sbracciava, ci abbracciammo per non so quanto tempo. Spielberg lo aiutò perché stava precipitando sulle teste delle star tutte agghindate e ingioiellate».

E il discorso di Benigni?

«Fu come lui, pieno di brio e di cultura, citò Dante, l’amor che move il sole e !’altre stelle. Diceva che tutto è legato all’amore. Io ero piena di ammirazione e di stupore, ringraziò i genitori per avergli dato il dono più grande, la povertà, e poi la dedica a sua moglie, Nicoletta Braschi. Un pensiero andò a chi aveva perso la vita perché potessimo dire che la vita è bella Poi ci fu il suo videomessaggio al tributo che Hollywood organizzò nel 2011 per me».

Cosa le disse?

«Che sono molto italiana, che quando mi muovo e cammino, è l’Italia che cammina. Ricordo tutte le sue magnifiche parole, disse che era come veder muoversi la Sicilia e la Lombardia, Firenze e Napoli, la torre di Pisa e il Colosseo, la pizza e gli spaghetti, Totò e De Sica. Era una poesia».

Cosa le ha lasciato «La vita è bella»?

«Beh, anche se ero grandicella ho iniziato a vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Gli occhi di un creatore visionario, pieno di fantasia, di emotività, di una intuizione sfrenata».

Ma cosa pensa davvero di Benigni?

«Quando l’ho incontrato la prima volta sono stata subito toccata e ispirata dalla sua abilità artistica e creativa, è proprio un giocoliere della fantasia, ma anche dalla sua profon, da umanità. Come dice lui, la vita è bella anche nei momenti peggiori».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

(Nella foto Roberto Benigni)